Questionario di Holden: Matteo Gemignani

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Agatha Christie, regina indiscussa del giallo.

Quando hai letto il tuo primo libro?
Il primo libro di cui ho memoria è L’isola del tesoro perché rimasi affascinato dell’adattamento che ne aveva fatto la Disney.

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Prima a mano, poi riporto tutto al computer.

Consigliaci un libro da leggere.
Un libro della saga del Barlume di Marco Malvaldi.

Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?
Per scrivere devo avere la giornata libera, non posso e non voglio essere disturbato.

Questionario di Holden: Caterina Viti

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Prendo spesso appunti a mano durante la giornata dove capita, ma difficilmente riesco a ritrovarli. Fortunatamente le idee migliori non mi mollano facilmente e riesco a riportarle nel pc.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Sono stati i personaggi, ho raccontato le loro esperienze ordinarie in contesti spesso eccezionali. Avevo bisogno di raccontare di eroi di vita quotidiana e del viaggio che ognuno fa per ritrovare se stesso.

Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?
Mi piace ascoltare musica e preferisco avere un po’ di tempo a disposizione per potermi abbandonare alla storia che sto scrivendo, bevendo un buon vino o una birra ghiacciata a seconda della stagione e dell’umore.

Dovrebbero leggere il tuo libro ascoltando musica… (quale genere/artista/gruppo)?
Ovviamente ognuno ha i propri gusti, ma per chi vuole un consiglio, sicuramente musica rock. Qualche spunto è anche nel testo.

Questionario di Holden: Lucio Dell’Accio

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Non ho un unico scrittore di mia preferenza, cambiano a seconda di quello che sto scrivendo per avere punti di riferimento utili a orientarmi. Nell’ultimi tempi ho letto Ernest Hemingway, Igiaba Sciego, Ilaria Tuti, Lisa See. Leggo anche saggi che servono per approfondire un periodo storico, come per l’ultimo romanzo il libro di Laura Spinney 1918 l’influenza spagnola.

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Scrivo col computer. Ho iniziato a scrivere a mano, ma avevo spesso fogli sparsi, difficili da riordinare. Il computer mi consente di tenere unite le varie parti di un romanzo, di correggere, rivedere i vari file, metterli in relazione tra loro tutto in un’unica cartella e in questo modo non devo riscrivere tutto.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Volevo scrivere di un momento storico, quello attuale, che rappresentasse l’uscita dalla pandemia, il senso di smarrimento e di disorientamento delle persone, le problematiche legate al clima, il mondo del lavoro come la chiusura delle piccole aziende e i licenziamenti, l’immigrazione, la crescente tensione sociale, il controllo dell’informazione. Silvio, il protagonista, è un conduttore radiofonico a Radio Milano9; si occupa di cultura e viaggi raggiungendo gli ascoltatori in ogni parte del mondo. Si troverà coinvolto in un’indagine sulla rivolta delle carceri avvenuta all’alba del lockdown e si metterà in gioco in prima persona con l’aiuto di nuovi amici, affrontando molti ostacoli.

Scrivi ascoltando musica?
Ascolto sempre musica, soprattutto quella classica a basso volume mi fa riflettere mentre scrivo; le musiche da film di Ennio Morricone, Ludovico Einaudi; il suono della tromba di Alison Balsom in “Caprice”.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco tutti questi, stampati mi danno l’emozione di sfogliare le pagine di un libro, gli e-book secondo me rappresentano una grossa opportunità perché li acquisti e li leggi subito sul cellulare o sull’ipad, li hai sempre a disposizione a portata di mano. A volte acquisto libri che non sono più in libreria e li trovo, invece, nelle librerie on line. Gli audiolibri sono un’importante scelta per chi ha difficoltà nella lettura e per tutti ed è piacevole ascoltare la lettura di un romanzo dalla bella voce di un attore/attrice.

Questionario di Holden: Maddalena Frangioni

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Scegliere tra gli scrittori e/o i poeti che più ci appassionano non è facile. Honoré De Balzac, principale maestro del romanzo realista, miglior ritrattista della società francese della sua epoca, è quello che preferisco.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Scrivo da diversi anni. Amo scrivere storie che sappiano, in un breve lasso di tempo, raccontare fatti e personaggi che suscitino nel lettore curiosità. Il mio libro è nato dall’osservazione diretta della realtà.

Consigliaci un libro da leggere.
Tra i diversi libri e autori contemporanei mi piace citare il libro Olive Kitteridge di Elisabeth Strout.

Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Di solito all’inizio metto il titolo per restringere il campo della narrazione, poi scrivo senza avere preconcetti e limiti, disposta a cambiare il titolo in base allo svolgersi della storia. A volte parto dall’incipit per entrare subito nel merito.

Hai mai sperimentato il blocco del lettore? Come l’hai superato?
Dopo la lettura del libro Come un romanzo di Daniel Pennac ho compreso diritti del lettore nel caso in cui abbandoni il libro se non piace. Mi è capitato di lasciare un libro e non è stato per un blocco, ma per scelta.

Questionario di Holden: Domenico Iasiello

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
J. D. Salinger, Dante, Pablo Neruda, Jack Kerouac.

Quando hai letto il tuo primo libro?
A otto anni, I ragazzi della via Pal di Ferenc Molnár.

Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?
Amo scrivere nel silenzio contemplando un paesaggio marino o montano.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sì, sto scrivendo il continuo de La danza dei cavi, la storia di Federico da grande.

Com’è il tuo spazio di scrittura?
Una bella scrivania con vista sulla montagna in una casa di pietra e legno.

Questionario di Holden: Manuela Muffato

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Scrivo in tutti i modi possibili, anche su pezzi di carta improvvisati. Mi capita di scrivere anche sul cellulare, per non perdere il momento.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Non mi ritengo una scrittrice solo per aver scritto questo libro. Involontariamente ho lasciato una porta aperta. Ho intenzione di scrivere il seguito, perché io stessa sono curiosa e invogliata a conoscere il mio personaggio fino in fondo.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco il libro stampato. Mi piace l’odore della carta e il suono che produce quando giri le pagine. Il libro è un compagno di viaggio, sempre nella mia borsa.

Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
La parte più difficile è stata quella di essere parte di una storia non storia, ben sapendo che non vivi emozioni vere. È tutto nell’etere. Non c’è niente di tangibile e sai che non ci sarà mai.

Dovrebbero leggere il tuo libro ascoltando musica… (quale genere/artista/gruppo)?
Sì, la musica è armonia, crea l’atmosfera. Ho scritto uno spartito di pianoforte con lo stesso titolo del libro “Settembre Avec Plaisir”. È la colonna sonora del mio piccolo libro. Sarebbe stupendo!