“1944: The rebellion” di Elisa Delpari

Elektra una teenager timida ed introversa di New York, una sera durante una festa perde i sensi e si ritrova a vivere un’esperienza paranormale legata ad un ricordo appartenente ad un’altra persona. Da quel momento questi strani fenomeni iniziano a susseguirsi sempre più, fino a che la ragazza per venire a capo di questo mistero, deciderà di compiere un viaggio che la porterà indietro nel tempo… per la precisione a Bologna durante la seconda guerra mondiale. Qui vivrà una serie di esperienze fianco a fianco con un gruppo di partigiani, grazie alle quali non solo scoprirà la natura dei suoi ricordi, ma compirà un viaggio nel profondo della sua anima, che la porterà a diventare una persona totalmente nuova.

Il blog dell’Autrice

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“Sono immagini dell’alba” di Marisa Cecchetti: ricordi che diventano poesia

a cura di liberolibro.it

Marisa Cecchetti la conosco bene per aver pubblicato con Il Foglio Letterario Edizioni una sua intensa raccolta poetica (Come di solo andata, 2013), apprezzo da tempo la sua sensibilità narrativa volta descrivere il quotidiano e le piccole cose che compongono le nostre esistenze, soprattutto il valore del ricordo. Giornalista e critica letteraria (StilosErba d’ArnoCorriere d’ArezzoLa Nazione), scrittrice prolifica, di narrativa breve, spesso edita da Il Giovane Holden di Viareggio, un’interessante realtà editoriale.

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S03E12 Podcast Vitamina L: Giacomo Barba e “Non dite a Romeo che Giulietta mi piace”

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Vitamina L raccoglie i contenuti degli Autori della casa editrice Giovane Holden Edizioni
Ogni lunedì alle ore 18 intervista a un Autore per parlare del suo libro e non solo.
L’Autore risponde, inoltre, anche a 5 domande tratte dal Questionario di Proust.

Per saperne di più…

“Sono immagini dell’alba” di Marisa Cecchetti: un insieme di emozioni e sentimenti 

a cura di alleo.it

Si incrocia una verità scritta nella bandella di questo libro che fornisce la chiave del tono stesso della raccolta di racconti di Marisa Cecchetti che ci prestiamo a leggere e dice: “C’è un tocco dolce e morbido, in questa silloge di racconti, che sembra quasi rubato alla poesia”. E potremmo aggiungere: un tono leggero e meditativo, come quello di una voce affabulatoria che conduce per sentieri di ricordi e di sentimenti semplici e duraturi.

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“Sono immagini dell’alba” di Marisa Cecchetti: una bella scrittura, pulita, chiara e piacevole da seguire, ma soprattutto emozionante

a cura di recensione.blogspot.com | Dino Fiumalbi

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Dentro le pagine si parla di sogni, ma anche di ricordi e da questo abbinamento nasce la prima impressione. L’etimologia di ricordare ci collega ovviamente al cuore; meno ovviamente si scopre che la ragione di questo collegamento sta nel fatto che il cuore era ritenuto in passato la sede della memoria. La narrazione dell’autrice esplicita questa derivazione, questa etimologia, meglio della Treccani o di un Accademico cruscato. Nei racconti non si ricorda per esercizio di memoria, si ricorda attraverso i coinvolgimenti emotivi, sia nei passaggi in cui i sentimenti sono esplicitati, sia in quelli nei quali l’autrice pare disegnare una cucina, una stanza, un ciocco nel camino o una bicicletta. C’è emozione nel suo tratteggio, a prescindere dall’ oggetto tratteggiato.

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“Vivo per sempre” di Marco Martinelli: nel romanzo echi dei migliori narratori di avventure

a cura di bartolomeodimonaco.it

Dopo l’ottimo esordio del 2019 con “Piccolo loto giapponese”, l’autore ci presenta nel 2021 questo nuovo romanzo, “Vivo per sempre”, uscito anche questa volta con l’editore viareggino Giovane Holden.
Già dall’inizio si capisce che Martinelli non ha tradito l’attesa. Siamo in terra inglese e la scrittura, nitida e dall’andamento sicuro, richiama alla mente in queste prime pagine Robert Louis Stevenson, l’autore de “L’isola del tesoro”, del 1883. Il protagonista, un novello Highlander, ha conquistato la vita eterna e ci sta raccontando la sua avventura: “Svoltato l’angolo, davanti al Sunday chick, notai abbandonata sul marciapiede una sagoma nera. Mi avvicinai con passo incerto poi senza troppa sorpresa mi accorsi che si trattava di Old John, ubriaco come un irlandese che festeggia il compleanno il giorno di San Patrizio.”

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