TG Giovane Holden | Le news dell’editore – Ep. 6

Nuovo episodio del TG Giovane Holden, dove le uniche news riguardano solo i libri e le iniziative delle nostre edizioni.

Oggi vi presentiamo quattro nuove uscite e i nuovi episodi del nostro Podcast Vitamina L.

Le nuove uscite sono:

  • “Greensleeves” di Maurizio Secchi;
  • “La danza della follia” di Vanessa Winchester Gessi;
  • “Aria sotto il mare” di Gianluca Pellegrino;
  • “Fushimi Inari” di Martina Benedetti.

Enjoy!

“A mani nude” di Filippo Neviani – Nek: l’imprevidibilità della vita

a cura di Martina Benedetti

Quanto è imprevedibile la vita? Quante volte ci interroghiamo sul senso profondo di essa non trovando risposte? Ci sentiamo sempre troppo piccoli verso i misteri dell’universo. Ed è forse giusto così. Dopotutto non era proprio il filosofo Soren Kierkegaard a paragonare la fede ad un vero e proprio “salto nel vuoto”?
Ho notato, crescendo, che è proprio il dolore, molto spesso, a farci porre gli interrogativi più sinceri e profondi. Non dico che sia necessario o giusto soffrire ma la frase “il dolore ti cambia” non è per niente scontata. Il dolore ci cambia rendendoci uomini e donne nuove.
Le grandi sofferenze ci plasmano facendoci spesso capire quali sono le cose per noi più importanti.
Il libro A mani nude’ di Filippo Neviani è il viaggio nella vita e nel dolore di un uomo che posto davanti a limiti fisici, conseguenti a un brutto incidente, trova la forza di reinventarsi con il potere della sua mente, della fede e dei legami veri.
L’esperienza della degenza ospedaliera è raccontata dall’autore quasi come un’epifania. Un luogo in cui la propria sofferenza viene accostata a quella altrui e conseguentemente ridimensionata in un’ottica globale. Un grande esercizio di empatia. 
Molte riflessioni esistenziali contornano un racconto in prima persona e il focus della narrazione non riguarda l’adrenalina che un grande artista può provare sopra a un palco, ma di come i veri riflettori siano sempre puntati verso le cose importanti della vita. Una luce che investe la grandezza delle piccole cose.
Consigliato.

“Napoli miliardaria” di Stefano Ceccanti: le scelte cruciali della vita, partire, restare, lavorare, ribellarsi, rassegnarsi

a cura di Maria Landolfo

Il romanzo è ambientato nella Napoli del 1943. La protagonista Maria appartiene a una famiglia povera ma virtuosa, in una Napoli impoverita, disorientata e sconvolta dalla guerra.
Si susseguono nella narrazione eventi dolorosi ma anche gioiosi, narrati da una “voce” che sembra familiare, come il racconto di una parente lontana che accarezza i personaggi per non sciuparne il ricordo. Il titolo ricorda la celeberrima commedia napoletana di Eduardo de Filippo del 1945 che rientra, come questo romanzo, nelle innumerevoli opere che rappresentano quello che è stato definito il “dopoguerra infinito di Napoli”. (https://bit.ly/3MCAJb5)
Emergono figure insospettate per l’epoca, che oggi potremmo definire anacronisticamente “femministe”, ma in realtà donne forti e determinate, indurite dagli eventi bellici e che si oppongono ad un destino preordinato dalla logica maschile e alla mentalità bigotta e patriarcale.
Le vere protagoniste del romanzo sono le donne e la loro “sorellanza”, le donne di famiglia, la maestra succube del suo uomo, la ragazza che vuole studiare e affermarsi contro la volontà dei genitori… ed emblematica è la scena in cui la novizia fugge via in decapottabile strappandosi la croce e abbandonando la vita monastica. La guerra sembra aver risvegliato anche le coscienze femminili delle nuove generazioni che lottano e sopravvivono per una “liberazione” personale e non solo politica.
Il pregio di questo libro è che non indulge in luoghi comuni sulla napoletanità, ma ritrae gente comune, uno spaccato di una vita semplice, scandita da feste e cerimonie religiose. Trovo singolare lo sforzo dell’autore pisano nel trascrivere la lingua partenopea, a mio parere, anche frammista a termini dell’entroterra campano, una lingua viva che rende i dialoghi credibili e vivaci. Le frasi ripetute tante volte fanno parte di un lessico familiare e rievocano un tempo in cui la famiglia era depositaria dei valori da trasmettere ai giovani e comunque un nucleo sociale ed educativo, e che, nonostante la voglia di ribellione e di libertà, restava un punto di riferimento essenziale per le nuove generazioni.
Il potere resta nelle mani degli uomini, ma le vere fautrici dei destini di tutti sono le donne, in un’ottica matriarcale di solidarietà femminile, che si traduce in forza interiore e nella cura delle piccole e grandi cose quotidiane.

“Lì sapeva di essere cresciuta in tempi persi della memoria, fra un panno lavato e un piatto sciacquato, fra un ago troppo stretto e un filo lungo e chiaro.”

Sono rimasta positivamente impressionata, da partenopea, per come un così giovane autore pisano si sia cimentato in modo garbato e delicato nella rappresentazione di un momento storico complesso scegliendo il punto di vista, vulnerabile e forte nello stesso tempo, di una giovane donna, nel suo difficile percorso di vita, alla continua ricerca di un posto dove sentirsi a casa, e non più sola né perduta.
Il tema del libro, a mio parere, è rappresentato dalle scelte cruciali della vita: partire, restare, lavorare, ribellarsi, rassegnarsi, i momenti della vita in cui si decide il proprio destino nel bene e nel male.

Acquista il libro su www.giovaneholden.it

“Fobocrazia”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

Fobocrazia, Loris Grassulini, Giovane Holden. Inducendo alla riflessione sin dall’immagine di copertina, assai azzeccata, il romanzo, scritto con linguaggio piano e accessibile, con ritmo lineare e convincente, pone dubbi e questioni interessanti, domande complesse e articolate: tutto ha inizio nel momento in cui un’emergenza sanitaria imprevista, imprevedibile, gravissima e senza precedenti costringe a provvedimenti eccezionali. Che giocoforza limitano le libertà personali. E… Evocativo.

View original post

“Il ponte di ghiaccio”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

Il ponte di ghiaccio, Michele Visconti, Giovane Holden. Tutto ha inizio non solo pressoché per caso, ma anche e soprattutto per puro gioco, per divertimento: Claudio sta per diventare avvocato, fa il praticante in uno studio di Roma, ha amici e coinquilini e può concedersi il lusso di guardare al futuro senza troppi patemi, concedendosi ogni tanto qualche passatempo che reputa innocuo, come una partita di poker. Ma ben presto lui e i suoi sodali si trovano coinvolti in una vicenda molto più grande di loro… Riuscito, credibile, leggibile.

View original post

“Una storia come un’altra”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

Una storia come un’altra, Rosa Galli Pellegrini, Giovane Holden. Da un piccolo condominio di tre appartamenti, reso ancora più angusto dalla pandemia e dal lockdown che ne consegue, è scomparsa una donna, di cui viene proposto il ritratto, ogni volta diverso, e del resto non siamo che ciò che gli altri vedono in noi e di noi, non certo ciò di cui siamo convinti, che ne fanno la suocera, il marito, il giardiniere, gli amici Said e Desiderio: ognuno di essi, ben lontano dall’essere un’isola, rappresenta una chiave di lettura per questa indagine, che non è il fulcro, però, di questo romanzo, che invece, con una coralità di credibili voci, si allarga fino a comprendere una riflessione sulla natura umana. Da leggere.

View original post

“D’istanti e d’istinti”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

D’istanti e d’istinti, Manuel Pellegrino, Giovane Holden. Silloge sincera, brillante, icastica, intima e al tempo spesso universale, diretta, franca, schietta, che descrive con immediatezza la vita in tutte le sue sfaccettature, la raccolta poetica, ricca di immagini vivide, propone dell’esistenza umana un quadro variegato e accurato, che ne coglie la contraddittorietà, le crisi e le opportunità, con levità mai banale o superficiale. Da leggere.

View original post