Le avventure di Holdy – Ep. 4

La primavera incombe, l’aria si fa tiepida e Holdy non sa più che scusa imbastire all’amico Ugo, che la attende a New York, per giustificare la sua permanenza in Versilia.
Si può svernare ad infinutum? Il solo pensiero di lasciare la Casa dei Libri la immalinconisce. Eppure, deve ammettere con se stessa che avverte nostalgia per le ampie sale della Morgan Library, per le passeggiate a Central Park… Sospira. A volte la vita di un’anitra è assai complicata. Meglio rimandare ogni decisione a lunedì.
Immersa nelle sue cupe riflessioni, si accorge solo all’ultimo che ha fatto il suo ingresso in Casa una giovane scrittrice. Capelli lunghi castani, sguardo gentile. In mano una cartelletta colorata. Ha appuntamento con la Piumata.

Holdy, che è un’anitra dall’animo poeticamente pragmatico (così almeno sostiene Ugo), sorride. Ricorda molto bene il manoscritto in questione: la Piumata l’ha valutato con attenzione e ne ha discusso a lungo al telefono con la Casa dei Lettori.
Che si avvicini finalmente il momento della quattrocolori?
Plana con eleganza sulla scrivania della Piumata (qualche screanzato potrebbe annotare il colpo d’ala rifilato al gufo nonché le matite sparse ovunque), e si dispone ad ascoltare le due chiacchierare di poesia, di dizionari e persino di magia! Che cosa può esserci di meglio? Beh… Voilà, caffè e pasticcini… Ci voleva tanto?

Una volta Ugo le ha raccontato che Luigi xiv, il Re Sole, mangiava sempre da solo – ai banchetti ufficiali fingeva solo di portare il cibo alla bocca. Da quel momento, ogni pasto condiviso, per Holdy, ha assunto un valore simbolico. Il pasticcino limone e zenzero è una vera bontà. Nessuno ci crederebbe che è opera della Piumata.
Dopo il caffè, ecco la firma sui documenti, la trattativa sulle tempistiche di lavorazione e di uscita, le modalità di revisione del testo e così via…

Tranquilla, cara, ci penso io a sovraintendere a tutto, figurati se posso fidarmi a lasciare l’intera filiera redazionale nelle grinfie di questa qui!
In attesa del prossimo lunedì, Casa dei Libri 1, New York 0.
Che sia il caso di avvisare Ugo?

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 3

Il lunedì non è un giorno per mammolette.
Dopo un weekend trascorso a scorrazzare nella campagna versiliese spingendosi fin sul lago di Massaciuccoli, una levataccia all’alba non è il massimo. Invece, l’ufficio è già in fermento: calorifero-acqua alle piante-avvio dei macchinari-apri e chiudi porte-sali discendi le scale del magazzino.
E pensare che le era parsa un’idea brillante svernare in Toscana, ancora di più stabilirsi alla Casa dei Libri.
Mentre lo Spiumato la sposta gentilmente su un lato sgombro della scrivania, Holdy sfodera quello che ritiene essere uno sguardo ferocissimo. Screanzato!
Ma… via su, ammettiamolo, non è proprio l’alba e poi… quella briochina annegata nella glassa di zucchero a velo, che le ha appena allungato, ha il suo perché.
Grazie Spiumato.

Rabbonita, plana sulla finestra. Si fa attendere la Piumata, stamani. Meglio stare di vedetta, sia mai che all’ultimo decida di svignarsela in libreria invece di entrare.
Venerdì scorso, sotto la supervisione di Holdy, ha già diviso in due pile i manoscritti cartacei e dopo qualche titubanza ne ha portato una in archivio. Agli autori, la Piumata scriverà spiegando il motivo per cui non è possibile inviare loro una proposta editoriale. Agli autori dei manoscritti che sono rimasti sulla scrivania, invece, la invierà stamani.
Sempre che si decida ad arrivare. Certo.
Finalmente, eccola.
Holdy guadagna il pavimento e tutta impettita la segue. Non sono molto svegli i due custodi della Casa dei Libri, pensa, infatti anche la Piumata non pare accorgersi del rimprovero implicito. Estrae dalla borsa il computer, accende la macchinetta del caffè, spunta l’agenda e borbotta, cosa e rivolta a chi è meglio non indagare. Holdy si scambia uno sguardo complice e rassegnato con il Gufo.

Intanto, sul desktop appare la foto di un felino dallo sguardo languido, tale Leonardo. Caruccio.
Stamani si selezionano i manoscritti inviati tramite posta elettronica, valutati da un team di lettori professionisti che ritornano alla Piumata le schede di lettura.
Holdy si avvicina e si posiziona di lato allo schermo, la Piumata le lancia uno sguardo di intesa, impugna la matita bicolore e sfodera il taccuino. Inizia ad aprire le schede, mugugna, commenta poi, dopo un rapido sguardo d’intorno, apre i file dei testi e legge una pagina qui, due di là: collezionisti di emozioni a caccia di draghi, investigatori intenti ad accudire gatti dal nome improbabile, donne forti nella loro fragilità, donne che amano uomini sbagliati, uomini che non si nascondono dietro false bandiere, streghe e filosofi francesi, mistificatori e sedicenti capi indiani…

Holdy non si è persa una parola. E vorrebbe continuare all’infinito, ma la Piumata è di diverso avviso. Chiude i file, acchiappa il cellulare e chiama la Casa dei Lettori. Convenevoli, variopinte e prolungate discussioni, qualche…
Sbrang! Holdy crolla sulla scrivania: Piumata, ti prego, meno chiacchiere e più fatti!
Un pasticcino al cocco e una ciotolina di acqua fresca spuntano come per magia. Per la Piumata un caffè al ginseng. Pasticcino per lo Spiumato.
Ci siamo, la lista è pronta. Le proposte anche.
Chi fra gli Autori avrà la possibilità di entrare a far parte della Casa dei Libri? Ho già la quattro colori pronta!

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 2

Fa freddo, il vento le scompiglia le piume e Holdy cerca riparo sotto una panchina rossa, che sta là proprio di fronte all’ingresso della Casa dei libri.
Sulla panchina c’è un cartello che avverte di non sedersi e che ogni giorno è il 25 novembre. Holdy, che è un’anitra riflessiva e curiosa, nonché uno spirito libero, si chiede come sia possibile che gli abitanti della Casa non conoscano il calendario e ancor di più che non sappiano che le panchine sono fatte per accomodarsi quando si è stanchi. Mah…
Ben presto i morsi della fame si fanno sentire, non è avvezza a lamentarsi però qualche biscotto cereali e frutti rossi se lo sbaferebbe molto volentieri.
Ecco, finalmente un tipo alto, senza piume in testa, apre la porta ed entra in Casa. È un attimo, Holdy sfreccia tra uno scatolone di libri ancora da sistemare e una pianta verde che sonnecchia beata. Strano posto…
Ci sono alcune anitre, e una bella signora che la occhieggia: che sia un dipinto, uno di quelli di cui ha tanto sentito parlare da Ugo, il suo amico newyorkese appassionato di poesia?

Intanto il tipo ha acceso le luci, il riscaldamento (che meraviglia!) e il computer; poi va verso il fondo della stanza e ne riemerge con uno strano aggeggio da cui versa acqua alle piante. Oltre all’insonnolita ce ne sono, ne conta Holdy, almeno tre o quattro disseminate a suo avviso in luoghi strategici.
Simulando aggraziata indifferenza, esplora il primo ufficio, quello del tipo spiumato. Ci sarebbe una poltrona che a prima vista pare comodissima… e lì accanto tante buste, grandi e panciute. A che serviranno? Che ci sarà dentro? Il tipo le sta aprendo, Holdy con nonchalance (ma non è proprio sicura che il tipo non l’abbia notata perché lo ha visto lanciare un sorriso nella sua direzione) allunga la testa per sbirciare meglio.
Fogli! Tanti, tantissimi fogli tutti scritti!
Ehi, dove li porti? Perché te ne vai? Lasciali qui! vorrebbe dire allo spiumato, ma quello senza né a né ba li deposita sulla scrivania che sta poco oltre le anitre.
Holdy, che ormai ha fiutato la pista, non molla, plana su uno scaffale dove fa bella mostra di sé un gufo, gli fa un saluto di cortesia tanto per non sembrare maleducata e, dopo essersi data una spinta con le ali, paffete atterra su una poltroncina morbida morbida. I fogli sono vicinissimi…
Quand’ecco che una tipa, piumata in testa, fa il suo ingresso. Holdy si mimetizza fra penne, evidenziatori, blocchetti di appunti e cartelline: oh, anche qui quanti fogli! Eppure… sono diversi. Holdy lo avverte istintivamente e non si lascia distrarre.

La piumata, intanto, comincia a parlare con il suo computer – Holdy è perplessa. Strana la tipa, e per favore qualcuno le dica che esistono anche altri colori oltre al nero! pensa.
Ci siamo! La piumata si appoggia allo schienale della poltrona, legge i fogli, prende appunti su un bel quadernetto e continua a parlare tra sé. Anzi, legge! Legge a voce alta e commenta pure. Ridacchia persino. Caspita, a volte si commuove. E anche Holdy si commuove sentendo alcune di quelle storie.
Nel frattempo, la piumata tira fuori da un cassetto alcuni biscotti al cioccolato e ne allunga uno verso Holdy.

Sono in paradiso! pensa la giovane anitra. Chissà come schiatterà di invidia Ugo, quando gli racconterò le mie avventure nella Casa dei libri!

Le avventure di Holdy – Ep. 1

C’era una volta un’anatra.

Piccola piccola, infreddolita, con le piume verdi sul capo intirizzite dal gelo. Per riscaldarsi il becco e le zampe, come è solita fare, le mette al riparo sotto l’ala. Ma quest’anno il freddo persistente la costringe a trovare rifugio altrove, almeno fino a primavera, in luoghi più miti e protetti da neve e ghiaccio. Ma dove?

“Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l’avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelapesca dove. O se volavano via.”

Il giovane Holden, Einaudi, trad. Adriana Motti, cap. II, p. 16

La piccoletta, che chiameremo Holdy, ha sempre amato avvicinarsi alle persone sedute sulle panchine in riva al lago, per mendicare qualche pezzo di pane e per ammirare i colori di quegli oggetti che quelle stesse persone tengono in mano, così assorte e attente che a volte sembrano sognare a occhi aperti. Ha saputo che quegli oggetti si chiamano “libri” e nel mondo ce ne sono a miliardi e tutti gli umani spendono soldi per comprarli, invece che comprare a lei una piccola brioche per fare colazione con le amiche.

Così Holdy decide di volare fino a Viareggio, una cittadina italiana sul mare, dove avrebbe potuto sguazzare in acque più tiepide, e a febbraio ammirare i colori del Carnevale. Lei adora i colori, si innamora sempre delle anatre dal piumaggio sgargiante e appariscente. Là trova rifugio in un parco, molto piccolo, ma così carino che le ricorda quello dove sua mamma l’ha portata a imparare a volare. Si trova in via Ciabattini, così si chiama quella strada. Un giorno decide di avventurarsi in giro finché, alzando il becco al cielo, vede qualcosa di familiare.

Qualcuno ha messo un’anatra rossa ad ali spiegate in cima a un palo, accanto a delle linee per lei incomprensibili ma che sa, dai suoi trascorsi al laghetto, che sono lettere, e le lettere formano parole e gli umani scrivono tante parole nei libri colorati.

Così Holdy, avvicinandosi a quell’anatra rossa, sempre col becco in alto e rischiando di sbattere contro qualcosa, si ritrova davanti a una casa, o forse lì lo chiamano ufficio, a scrutare attraverso un vetro un posto con tanti libri, altre anatre che volano, dei computer, penne, fogli e oggetti curiosi. Grazie a un uomo vestito di giallo con tanti pacchi in mano, scopre di essere di fronte al luogo magico dove nascono i libri, che si chiama Giovane Holden Edizioni.

Ma cosa succede all’interno di quel posto straordinario? Come fanno a trasformare tutte quelle linee, quelle parole in libri?

(lo scopriremo il prossimo episodio…)

Giovane Holden Edizioni installa una Panchina Rossa contro la violenza sulle donne

In questa del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a Viareggio (Lu) in via Ciabattini, 91/b davanti alla nostra sede è stata installata una Panchina Rossa per ribadire con forza il no alla violenza sulle donne, ricordando che i diritti si difendono tutti i giorni.

Giovane Holden è da anni impegnata in attività di contrasto alla violenza di genere, anche attraverso la campagna di sensibilizzazione: Woman. No more silence. Trust yourself. Tra le ultime iniziative, ricordiamo quella del Salone del libro di Torino dell’ottobre 2021 (che ha avuto un importante riscontro su tutti i canali social e i visitatori del Salone, nonché un servizio su Radio Rai 3) e la campagna social che ha come protagonisti gli scrittori pubblicati con Giovane Holden Edizioni: Io non sto zittə, e tu?

A partire dal 1999, quando le Nazioni Unite istituirono la ricorrenza del 25 novembre, molte iniziative sono state intraprese in tutto il mondo, alcune delle quali hanno dato vita a istallazioni-simbolo che sono state adottate in tanti paesi. Fra queste si ricorda l’istallazione pubblica dell’artista Elina Chauvet che nel 2012 ha posto un gran numero di scarpe da donna rosse sul sagrato antistante l’ambasciata del Messico in Texas per ricordare le centinaia di connazionali uccise a Ciudad Juarez. Un altro simbolo del contrasto alla violenza alle donne è la panchina rossa, appunto, lanciata dagli Stati Generali delle Donne per dare voce alle azioni di contrasto intraprese contro la violenza.

Una Panchina Rossa è simbolo fisico per diffondere consapevolezza e sensibilizzare sulla piaga sociale della violenza di genere, domestica, psicologica, sullo stalking e sul femminicidio e dare segni tangibili di un impegno quotidiano, che duri tutto l’anno, volto ad aiutare le donne che subiscono violenza a uscire dal silenzio, con la loro forza, e con l’aiuto di tutta una comunità.

Il bisogno di leggere e nutrirsi di storie non morirà mai!

A distanza di un anno dal primo lockdown del 12 marzo 2020, che fece registrare la chiusura delle librerie residenziali per due mesi, e in un presente ancora incerto, Giovane Holden, nel mese tradizionalmente dedicato ai libri e al diritto d’Autore, desidera lanciare un messaggio di speranza.

Nonostante l’Editoria abbia subito perdite rilevanti nei primi quattro mesi del 2020, è pur vero che secondo un rapporto dell’aie le vendite dei libri nel corso dello stesso anno sono aumentate del 2,4% rispetto al 2019: se il cartaceo ha segnato un lieve incremento grazie alle piattaforme online, gli ebook hanno invece segnato un incremento del 27%.

Giovane Holden, come molte case editrici italiane, ha investito nella promozione dei propri libri online: dalle presentazioni dei libri, alle premiazioni dei nostri premi letterari, al nostro Podcast Vitamina L. E se Giovane Holden è ancora qui, fiera e pronta a immettere sul mercato tante belle uscite è merito dei lettori che hanno acquistato i nostri libri. Per questo a tutti voi va il nostro grazie!

Come scriveva Michel Houellebecq, e in questo difficile momento che stiamo vivendo lo è ancora di più: “Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi”. Nella speranza che la pandemia possa avviarsi a conclusione, il vaccino letterario di cui possiamo fruire e che permette alla nostra mente di liberarsi dalle preoccupazioni quotidiane è disponibile subito e senza alcuna limitazione: il libro! Non servono richiami annuali, patentini o punture intramuscolari, le somministrazioni sono illimitate e si registrano esclusivamente effetti collaterali positivi.

Il 23 aprile si festeggerà la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, nota anche come Giornata del libro, nonché i 405 anni dalla morte di Shakespeare, e la casa editrice vuole dare la possibilità a tutti i nostri lettori di leggere Giovane Holden con uno sconto del 20% per tutto il mese di aprile: sul nostro sito http://www.giovaneholden.it con il codice sconto WLALETTURA.

Il libro sopravvive, sempre, alle guerre, alle pandemie, alle leggi nel mondo distopico di Ray Bradbury in Fahrenheit 451: il bisogno di leggere e nutrirsi di storie non morirà mai.