a cura di lesfleursdumal2016.wordpress.com | Jessica Dichiara
Un autore, autrice in questo caso, di cui ho letto molto, dovrebbe essere facilmente riconoscibile nella sua scrittura e Cristina in parte lo è. Perché dico in parte? Perché il suo modo di scrivere non è statico, passatemi il termine bruttissimo, piatto. Questo romanzo, piccolino, apparentemente semplice nasconde uno spirito creativo intenso e per questo regala emozioni forti e veraci.
Vitamina L raccoglie i contenuti degli Autori della casa editrice Giovane Holden Edizioni. Ogni lunedì alle ore 18 intervista a un Autore per parlare del suo libro e non solo. L’Autore risponde, inoltre, anche a 5 domande tratte dal Questionario di Proust.
La primavera incombe, l’aria si fa tiepida e Holdy non sa più che scusa imbastire all’amico Ugo, che la attende a New York, per giustificare la sua permanenza in Versilia. Si può svernare ad infinutum? Il solo pensiero di lasciare la Casa dei Libri la immalinconisce. Eppure, deve ammettere con se stessa che avverte nostalgia per le ampie sale della Morgan Library, per le passeggiate a Central Park… Sospira. A volte la vita di un’anitra è assai complicata. Meglio rimandare ogni decisione a lunedì. Immersa nelle sue cupe riflessioni, si accorge solo all’ultimo che ha fatto il suo ingresso in Casa una giovane scrittrice. Capelli lunghi castani, sguardo gentile. In mano una cartelletta colorata. Ha appuntamento con la Piumata.
Holdy, che è un’anitra dall’animo poeticamente pragmatico (così almeno sostiene Ugo), sorride. Ricorda molto bene il manoscritto in questione: la Piumata l’ha valutato con attenzione e ne ha discusso a lungo al telefono con la Casa dei Lettori. Che si avvicini finalmente il momento della quattrocolori? Plana con eleganza sulla scrivania della Piumata (qualche screanzato potrebbe annotare il colpo d’ala rifilato al gufo nonché le matite sparse ovunque), e si dispone ad ascoltare le due chiacchierare di poesia, di dizionari e persino di magia! Che cosa può esserci di meglio? Beh… Voilà, caffè e pasticcini… Ci voleva tanto?
Una volta Ugo le ha raccontato che Luigi xiv, il Re Sole, mangiava sempre da solo – ai banchetti ufficiali fingeva solo di portare il cibo alla bocca. Da quel momento, ogni pasto condiviso, per Holdy, ha assunto un valore simbolico. Il pasticcino limone e zenzero è una vera bontà. Nessuno ci crederebbe che è opera della Piumata. Dopo il caffè, ecco la firma sui documenti, la trattativa sulle tempistiche di lavorazione e di uscita, le modalità di revisione del testo e così via…
Tranquilla, cara, ci penso io a sovraintendere a tutto, figurati se posso fidarmi a lasciare l’intera filiera redazionale nelle grinfie di questa qui! In attesa del prossimo lunedì, Casa dei Libri 1, New York 0. Che sia il caso di avvisare Ugo?
Simone Nepa, classe 1979, romano d’origine, da qualche anno vive a San Benedetto del Tronto. Inizia a scrivere da giovanissimo, quando scopre Hemingway e Carver. Cambia molti mestieri, dal facchino al barista, da addetto alla sicurezza al corriere espresso. Poi si dedica alla ristorazione, dove si cimenta come cuoco. Intanto studia cinema, legge tantissimo e scopre Céline e Bukowski, Fante e Genna.
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Il lunedì non è un giorno per mammolette. Dopo un weekend trascorso a scorrazzare nella campagna versiliese spingendosi fin sul lago di Massaciuccoli, una levataccia all’alba non è il massimo. Invece, l’ufficio è già in fermento: calorifero-acqua alle piante-avvio dei macchinari-apri e chiudi porte-sali discendi le scale del magazzino. E pensare che le era parsa un’idea brillante svernare in Toscana, ancora di più stabilirsi alla Casa dei Libri. Mentre lo Spiumato la sposta gentilmente su un lato sgombro della scrivania, Holdy sfodera quello che ritiene essere uno sguardo ferocissimo. Screanzato! Ma… via su, ammettiamolo, non è proprio l’alba e poi… quella briochina annegata nella glassa di zucchero a velo, che le ha appena allungato, ha il suo perché. Grazie Spiumato.
Rabbonita, plana sulla finestra. Si fa attendere la Piumata, stamani. Meglio stare di vedetta, sia mai che all’ultimo decida di svignarsela in libreria invece di entrare. Venerdì scorso, sotto la supervisione di Holdy, ha già diviso in due pile i manoscritti cartacei e dopo qualche titubanza ne ha portato una in archivio. Agli autori, la Piumata scriverà spiegando il motivo per cui non è possibile inviare loro una proposta editoriale. Agli autori dei manoscritti che sono rimasti sulla scrivania, invece, la invierà stamani. Sempre che si decida ad arrivare. Certo. Finalmente, eccola. Holdy guadagna il pavimento e tutta impettita la segue. Non sono molto svegli i due custodi della Casa dei Libri, pensa, infatti anche la Piumata non pare accorgersi del rimprovero implicito. Estrae dalla borsa il computer, accende la macchinetta del caffè, spunta l’agenda e borbotta, cosa e rivolta a chi è meglio non indagare. Holdy si scambia uno sguardo complice e rassegnato con il Gufo.
Intanto, sul desktop appare la foto di un felino dallo sguardo languido, tale Leonardo. Caruccio. Stamani si selezionano i manoscritti inviati tramite posta elettronica, valutati da un team di lettori professionisti che ritornano alla Piumata le schede di lettura. Holdy si avvicina e si posiziona di lato allo schermo, la Piumata le lancia uno sguardo di intesa, impugna la matita bicolore e sfodera il taccuino. Inizia ad aprire le schede, mugugna, commenta poi, dopo un rapido sguardo d’intorno, apre i file dei testi e legge una pagina qui, due di là: collezionisti di emozioni a caccia di draghi, investigatori intenti ad accudire gatti dal nome improbabile, donne forti nella loro fragilità, donne che amano uomini sbagliati, uomini che non si nascondono dietro false bandiere, streghe e filosofi francesi, mistificatori e sedicenti capi indiani…
Holdy non si è persa una parola. E vorrebbe continuare all’infinito, ma la Piumata è di diverso avviso. Chiude i file, acchiappa il cellulare e chiama la Casa dei Lettori. Convenevoli, variopinte e prolungate discussioni, qualche… Sbrang! Holdy crolla sulla scrivania: Piumata, ti prego, meno chiacchiere e più fatti! Un pasticcino al cocco e una ciotolina di acqua fresca spuntano come per magia. Per la Piumata un caffè al ginseng. Pasticcino per lo Spiumato. Ci siamo, la lista è pronta. Le proposte anche. Chi fra gli Autori avrà la possibilità di entrare a far parte della Casa dei Libri?Ho già la quattro colori pronta!
Vitamina L raccoglie i contenuti degli Autori della casa editrice Giovane Holden Edizioni. Ogni lunedì alle ore 18 intervista a un Autore per parlare del suo libro e non solo. L’Autore risponde, inoltre, anche a 5 domande tratte dal Questionario di Proust.
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Fa freddo, il vento le scompiglia le piume e Holdy cerca riparo sotto una panchina rossa, che sta là proprio di fronte all’ingresso della Casa dei libri. Sulla panchina c’è un cartello che avverte di non sedersi e che ogni giorno è il 25 novembre. Holdy, che è un’anitra riflessiva e curiosa, nonché uno spirito libero, si chiede come sia possibile che gli abitanti della Casa non conoscano il calendario e ancor di più che non sappiano che le panchine sono fatte per accomodarsi quando si è stanchi. Mah… Ben presto i morsi della fame si fanno sentire, non è avvezza a lamentarsi però qualche biscotto cereali e frutti rossi se lo sbaferebbe molto volentieri. Ecco, finalmente un tipo alto, senza piume in testa, apre la porta ed entra in Casa. È un attimo, Holdy sfreccia tra uno scatolone di libri ancora da sistemare e una pianta verde che sonnecchia beata. Strano posto… Ci sono alcune anitre, e una bella signora che la occhieggia: che sia un dipinto, uno di quelli di cui ha tanto sentito parlare da Ugo, il suo amico newyorkese appassionato di poesia?
Intanto il tipo ha acceso le luci, il riscaldamento (che meraviglia!) e il computer; poi va verso il fondo della stanza e ne riemerge con uno strano aggeggio da cui versa acqua alle piante. Oltre all’insonnolita ce ne sono, ne conta Holdy, almeno tre o quattro disseminate a suo avviso in luoghi strategici. Simulando aggraziata indifferenza, esplora il primo ufficio, quello del tipo spiumato. Ci sarebbe una poltrona che a prima vista pare comodissima… e lì accanto tante buste, grandi e panciute. A che serviranno? Che ci sarà dentro? Il tipo le sta aprendo, Holdy con nonchalance (ma non è proprio sicura che il tipo non l’abbia notata perché lo ha visto lanciare un sorriso nella sua direzione) allunga la testa per sbirciare meglio. Fogli! Tanti, tantissimi fogli tutti scritti! Ehi, dove li porti? Perché te ne vai? Lasciali qui! vorrebbe dire allo spiumato, ma quello senza né a né ba li deposita sulla scrivania che sta poco oltre le anitre. Holdy, che ormai ha fiutato la pista, non molla, plana su uno scaffale dove fa bella mostra di sé un gufo, gli fa un saluto di cortesia tanto per non sembrare maleducata e, dopo essersi data una spinta con le ali, paffete atterra su una poltroncina morbida morbida. I fogli sono vicinissimi… Quand’ecco che una tipa, piumata in testa, fa il suo ingresso. Holdy si mimetizza fra penne, evidenziatori, blocchetti di appunti e cartelline: oh, anche qui quanti fogli! Eppure… sono diversi. Holdy lo avverte istintivamente e non si lascia distrarre.
La piumata, intanto, comincia a parlare con il suo computer – Holdy è perplessa. Strana la tipa, e per favore qualcuno le dica che esistono anche altri colori oltre al nero! pensa. Ci siamo! La piumata si appoggia allo schienale della poltrona, legge i fogli, prende appunti su un bel quadernetto e continua a parlare tra sé. Anzi, legge! Legge a voce alta e commenta pure. Ridacchia persino. Caspita, a volte si commuove. E anche Holdy si commuove sentendo alcune di quelle storie. Nel frattempo, la piumata tira fuori da un cassetto alcuni biscotti al cioccolato e ne allunga uno verso Holdy.
Sono in paradiso! pensa la giovane anitra. Chissà come schiatterà di invidia Ugo, quando gli racconterò le mie avventure nella Casa dei libri!