Le avventure di Holdy con il Premio Giovane Holden – Ep. 9

Neppure il fine settimana si salva in Casa dei Libri.
Archiviato il Salone del Libro 2023, tanti altri impegni reclamano attenzione.
Chi si ferma è perduto, Spiumato! Su su con quelle forbici, scarta prima le buste, ecco mettile qua alla mia destra…
Incastrata tra una pila di manoscritti e una torre di pacchi, che fa l’occhiolino a quella di Bonanno Pisano, Holdy è infaticabile e come sempre si chiede come facessero prima del suo arrivo. Bah, meglio non pensarci…
A sinistra della scrivania, sul pavimento, si erge una collinetta stropicciata di carta e cartone, su cui, immersi in appassionata conversazione, stanno Ugo, il Primo Gatto Bibliotecario e Talete, il gufo filosofo! A rivelarne finalmente l’identità, a seguito di minuziose ricerche negli archivi di tutta Europa, è stato proprio un giurato del Premio Letterario Giovane Holden, a cui è stato solennemente promesso riserbo – la Direzione Culturale del premio, tuttavia, declina ogni responsabilità se qualche volpacchiotta letteraria rimembra che in giuria c’è un solo giurato su sette…

Quando tutti i manoscritti (sezione inedito) e i libri (sezione edito) sono stati liberati, lo Spiumato comincia a suddividerli. Sul ripiano della scrivania i manoscritti: al centro i romanzi, a destra i racconti, a sinistra le poesie.
Spunta il numero di copie, tre: Spiumato, ma queste sono spillate tutte insieme! Ci pensi tu a separarle?
Controlla la scheda di partecipazione: Spiumato, guarda questa ragazza ha uno pseudonimo! Ganzissimo!
Ugo e Talete hanno un simil mancamento: il primo passo verso un soggiorno stabile in quel di Toscana è iniziare a parlare toscano…
Verifica che le copie siano anonime: Spiumato, qua! Serve il pennarello nero, dobbiamo cancellare il nome!
Fatto, ora tocca ai libri editi: sotto la regia di Holdy, lo Spiumato li suddivide per genere – romanzi, sillogi narrative e sillogi poetiche – e li posiziona già sugli scaffali appositi.

Spiumato, poi li regaliamo tutti questi libri, vero? Si potrebbe organizzare un bel pomeriggio, si acchiappano e si scambiano libri, magari gustando qualche pasticcino!
È arrivato il momento di registrarli tutti.
Holdy lo guarda compiaciuta. Hanno quasi finito. Poi, con Ugo e Talete andrà a passeggio sul lungomare. Che, dopo tanto lavoro, un po’ di distrazione ci vuole.
Nel frattempo, si volta e osserva i manoscritti e i libri già inviati. Chissà quanti ne arriveranno ancora. Tanti, spera. Le piace molto lavorare con lo Spiumato. Non si perde in chiacchiere, lui. Certo, non indulge neppure in caffè e biscottini… ma perfetti non si può essere.
Pochi giorni ancora per iscriversi e inviare proprie opere. Poi, selezione, finalisti, vincitori e…
Giurate, giurato! Scrittori e poeti! Tranquilli, sorveglio tutto io!

Le avventure di Holdy – Ep. 8

Holdy sospira, voltandosi verso lo Spiumato e Fridolin.
Stamattina, levataccia all’alba dopo una notte insonne. Ti devo dare atto Spiumato, ne è valsa la pena. La giovane anitra non si riferisce all’ottima colazione, come qualche buontempone potrebbe pensare, piuttosto all’aria che si respira in fiera. Gli editori stanno arrivando alla spicciolata, tolgono le coperture ai tavoli che accolgono libri e gadget.
Tra poco giungeranno i visitatori animando stand e corridoi.
La Casa dei Libri è allo stand C85 Padiglione 1: Giovane Holden Edizioni.
Biecamente traditi dalla Piumata e da Ugo, Primo Gatto Bibliotecario della Morgan Library di New York, pare per improrogabili e concomitanti impegni universitari, i tre impavidi superstiti hanno lasciato Viareggio, ieri in tarda mattinata. Riscontrato di avere caricato tutto sul furgone, lo Spiumato si è sistemato alla guida, Fridolin al suo fianco, Holdy sul cruscotto. Destinazione Torino. Avanti tutta, miei prodi!

A Holdy piace viaggiare, osservare il paesaggio che scorre al di là del finestrino, percepire una realtà che va ben oltre quella effettuale, un mondo in cui l’immaginazione di qualcuno può concederti una seconda possibilità.
Dopo alcune ore di viaggio, hanno imboccato il parcheggio del Lingotto Fiere, via Nizza 294.
Digiuni. Niente seconda, terza e quarta colazione.
Spiumato, va bene che, talvolta, il destino ti chiama ad ardue prove, ma…

Nel piazzale esterno era un via vai continuo di carrelli e di persone. Varcata la porta di ingresso al Padiglione 1, Holdy non ha potuto fare a meno di guardarsi intorno ammirata: molti editori stavano già aprendo gli scatoloni in un musicale sottofondo di chiacchiericcio e saluti. Spiumato, Fridolin! Presto, urge un selfie alla torre di libri!

Dopo una accurata ricognizione logistica, Holdy si era detta pronta a dirigere, con la consueta abilità, le operazioni di allestimento dello stand. Sul tavolo sono stati sistemati i libri suddivisi per genere ma con un occhio all’armonizzazione dei colori, sulla sinistra un monitor che manda in loop video e info sull’attività della Casa dei Libri, alle spalle la riproduzione di una spettacolare libreria.
Lo Spiumato ha controllato la lista degli scrittori che si sono prenotati per il video promozionale, ha confabulato con Fridolin di letture e post social; quindi, si sono diretti all’appartamento che li ospiterà per alcuni giorni…
Ci siamo.
Finalmente, lo Spiumato guarda l’orologio, Fridolin si sposta davanti al tavolo, cellulare in mano, per registrare il messaggio benaugurante di inizio fiera.
Pronti ad attraversare insieme lo specchio?

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 7

Colazione letteraria in Casa dei Libri, stamani.
Il Primo Gatto Bibliotecario della Morgan Library di New York l’ha molto gradita. In verità, anche la giovane anitra fatica a concepire come si possa acchiappare al volo un caffè tiepido o papparsi una brioche in piedi, il pensiero rivolto ai mille impegni della giornata. Assisi sulla scrivania della Piumata, hanno appena degustato un moccaccino e alcuni biscottini al caramello salato, ascoltandola leggere a un amico alcune poesie al telefono, così tanto per fargli compagnia.

Intanto, nel resto della Casa c’è grande fermento. Lo Spiumato è in attesa della consegna dei libri inviati a stampa e, giusto per non perdere il ritmo, spunta da una lista manoscritta a caratteri cubitali le cose da preparare in vista del salone del Libro di Torino.
Rilassati, Spiumato, ci sono io quest’anno! Ti aiuto io.
Ecco il corriere. Suona, sorride, scarica alcuni scatoloni. E poi ne scarica altri. E altri ancora. Tranqui, Ugo, non si è sbagliato, sono tutti nostri. Ti avevo ben detto che qui si lavora!

È arrivato il corriere con i libri!

Meraviglia! Il Primo Gatto si fionda sui pacchi, pronto a fare man bassa per la sua saletta privata alla Morgan Library. Vediamo un po’… Che dici Ugo, interessante questa storia, vero? E questo mistero!, degno di Hieronymus. E persino di Sherlock. E questi versi? Scavano dentro. Parafrasando Emilio Salgari, Ugo è in viaggio senza l’inghippo della valigia.
Chi vuole unirsi?
Leggere giova gravemente alla salute!
Sotto gli occhi benevoli del gufo (fonti riservatissime e ben informate assicurano che ben presto il mistero del suo nome sarà svelato), la giovane anitra è tutta un sorriso.
Facciamo il punto, Spiumato. Che qui se non lavoriamo noi…
La distribuzione è stata avvisata delle ultime uscite e ha già inoltrato gli ordini per rifornire le librerie. Ordini da evadere con tempestività. Approva Holdy, marciando in lungo e in largo tra gli scaffali del magazzino.

Giovane Holden in libreria

Poi un pensiero, improvviso: Alt! Non ci sono solo le copie cartacee, ci sono anche quelle digitali. Come siamo messi? Lo Spiumato sorride e le mostra con nonchalance il monitor: gli ebook sono già disponibili sugli store on line. È fatta.
Uno spuntino sarebbe benvenuto a questo punto. Meglio rintracciare la Piumata.

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 6

Arriva con una quattrocolori in pendant con il piumaggio di Holdy. Passando, la depone sulla scrivania, poco distante da dove la giovane anitra attende impaziente l’inizio delle grandi manovre. Grazie Fridolin! L’editor, con la passione per i velociraptor, occupa l’ufficio in fondo al corridoio, di fianco alla Piumata. Anche lui, come la dark editor, chiacchiera con i manoscritti mentre lavora. Un concerto a due voci che, Holdy ne è certissima, entusiasma lo Spiumato. 
Stamani in agenda ci sono due sole parole: servizi redazionali.

Calendario di uscite alla mano, per prima cosa si fa il punto della situazione generale quindi si programmano i vari step. Dopo di che i manoscritti si smistano tra primo editing, correzione bozze, rilettura, impaginazione. Ça va sans dire, Holdy sovrintende a che tutto si svolga senza intoppi. Ormai, l’attività della Casa dei Libri dipende quasi interamente da lei: Ugo può ridacchiare quanto gli pare, tant’è. Non ha tempo per i miscredenti l’indaffaratissima anitra-editor! Infatti, è arrivato il momento di sfoderare la quattrocolori.

Coraggio, Piumata! Caccia agli errori, ai refusi, alla sintassi che scricchiola, alla citazione da bibliografare! Non si fanno prigionieri. Lì, lì guarda, manca uno spazio, là ce n’è uno doppio! Qui ci viole una virgola! Forza con quel punto fermo fuori dalle virgolette, non li vedi i due punti?
Un lavoraccio… Ma qualcuno deve pur avere la fortuna di accollarselo.
È infaticabile Holdy. Quattrocolori in resta, pugna e marcia scandagliando le pagine.
Che fai Piumata? Non ti distrarre? Che dici? Caffè?!, ma quale caffè! Qui c’è da lavorare! Va bene, va bene se proprio insisti, ma non perdiamo tempo.
Pausa. Trenta secondi. Persino il gufo è allibito.
Mmmh, qui possiamo ricostruire il concetto con maggiore proprietà di linguaggio, qua alleggerire il diretto, e qui, lo vedi?, proprio qui, migliorare la leggibilità del dettato senza stravolgerlo, sì sì lo so Piumata. Ci vorrebbe Ugo, lui sì che…
Lode alla quattrocolori.
Sbrang. Esausta, Holdy si accascia sul manoscritto e allunga strategicamente un’ala verso gli ovetti di cioccolato, finora ignorati.
I testi di copertina domani, Piumata. S’il te plaît.

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 4

La primavera incombe, l’aria si fa tiepida e Holdy non sa più che scusa imbastire all’amico Ugo, che la attende a New York, per giustificare la sua permanenza in Versilia.
Si può svernare ad infinutum? Il solo pensiero di lasciare la Casa dei Libri la immalinconisce. Eppure, deve ammettere con se stessa che avverte nostalgia per le ampie sale della Morgan Library, per le passeggiate a Central Park… Sospira. A volte la vita di un’anitra è assai complicata. Meglio rimandare ogni decisione a lunedì.
Immersa nelle sue cupe riflessioni, si accorge solo all’ultimo che ha fatto il suo ingresso in Casa una giovane scrittrice. Capelli lunghi castani, sguardo gentile. In mano una cartelletta colorata. Ha appuntamento con la Piumata.

Holdy, che è un’anitra dall’animo poeticamente pragmatico (così almeno sostiene Ugo), sorride. Ricorda molto bene il manoscritto in questione: la Piumata l’ha valutato con attenzione e ne ha discusso a lungo al telefono con la Casa dei Lettori.
Che si avvicini finalmente il momento della quattrocolori?
Plana con eleganza sulla scrivania della Piumata (qualche screanzato potrebbe annotare il colpo d’ala rifilato al gufo nonché le matite sparse ovunque), e si dispone ad ascoltare le due chiacchierare di poesia, di dizionari e persino di magia! Che cosa può esserci di meglio? Beh… Voilà, caffè e pasticcini… Ci voleva tanto?

Una volta Ugo le ha raccontato che Luigi xiv, il Re Sole, mangiava sempre da solo – ai banchetti ufficiali fingeva solo di portare il cibo alla bocca. Da quel momento, ogni pasto condiviso, per Holdy, ha assunto un valore simbolico. Il pasticcino limone e zenzero è una vera bontà. Nessuno ci crederebbe che è opera della Piumata.
Dopo il caffè, ecco la firma sui documenti, la trattativa sulle tempistiche di lavorazione e di uscita, le modalità di revisione del testo e così via…

Tranquilla, cara, ci penso io a sovraintendere a tutto, figurati se posso fidarmi a lasciare l’intera filiera redazionale nelle grinfie di questa qui!
In attesa del prossimo lunedì, Casa dei Libri 1, New York 0.
Che sia il caso di avvisare Ugo?

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 3

Il lunedì non è un giorno per mammolette.
Dopo un weekend trascorso a scorrazzare nella campagna versiliese spingendosi fin sul lago di Massaciuccoli, una levataccia all’alba non è il massimo. Invece, l’ufficio è già in fermento: calorifero-acqua alle piante-avvio dei macchinari-apri e chiudi porte-sali discendi le scale del magazzino.
E pensare che le era parsa un’idea brillante svernare in Toscana, ancora di più stabilirsi alla Casa dei Libri.
Mentre lo Spiumato la sposta gentilmente su un lato sgombro della scrivania, Holdy sfodera quello che ritiene essere uno sguardo ferocissimo. Screanzato!
Ma… via su, ammettiamolo, non è proprio l’alba e poi… quella briochina annegata nella glassa di zucchero a velo, che le ha appena allungato, ha il suo perché.
Grazie Spiumato.

Rabbonita, plana sulla finestra. Si fa attendere la Piumata, stamani. Meglio stare di vedetta, sia mai che all’ultimo decida di svignarsela in libreria invece di entrare.
Venerdì scorso, sotto la supervisione di Holdy, ha già diviso in due pile i manoscritti cartacei e dopo qualche titubanza ne ha portato una in archivio. Agli autori, la Piumata scriverà spiegando il motivo per cui non è possibile inviare loro una proposta editoriale. Agli autori dei manoscritti che sono rimasti sulla scrivania, invece, la invierà stamani.
Sempre che si decida ad arrivare. Certo.
Finalmente, eccola.
Holdy guadagna il pavimento e tutta impettita la segue. Non sono molto svegli i due custodi della Casa dei Libri, pensa, infatti anche la Piumata non pare accorgersi del rimprovero implicito. Estrae dalla borsa il computer, accende la macchinetta del caffè, spunta l’agenda e borbotta, cosa e rivolta a chi è meglio non indagare. Holdy si scambia uno sguardo complice e rassegnato con il Gufo.

Intanto, sul desktop appare la foto di un felino dallo sguardo languido, tale Leonardo. Caruccio.
Stamani si selezionano i manoscritti inviati tramite posta elettronica, valutati da un team di lettori professionisti che ritornano alla Piumata le schede di lettura.
Holdy si avvicina e si posiziona di lato allo schermo, la Piumata le lancia uno sguardo di intesa, impugna la matita bicolore e sfodera il taccuino. Inizia ad aprire le schede, mugugna, commenta poi, dopo un rapido sguardo d’intorno, apre i file dei testi e legge una pagina qui, due di là: collezionisti di emozioni a caccia di draghi, investigatori intenti ad accudire gatti dal nome improbabile, donne forti nella loro fragilità, donne che amano uomini sbagliati, uomini che non si nascondono dietro false bandiere, streghe e filosofi francesi, mistificatori e sedicenti capi indiani…

Holdy non si è persa una parola. E vorrebbe continuare all’infinito, ma la Piumata è di diverso avviso. Chiude i file, acchiappa il cellulare e chiama la Casa dei Lettori. Convenevoli, variopinte e prolungate discussioni, qualche…
Sbrang! Holdy crolla sulla scrivania: Piumata, ti prego, meno chiacchiere e più fatti!
Un pasticcino al cocco e una ciotolina di acqua fresca spuntano come per magia. Per la Piumata un caffè al ginseng. Pasticcino per lo Spiumato.
Ci siamo, la lista è pronta. Le proposte anche.
Chi fra gli Autori avrà la possibilità di entrare a far parte della Casa dei Libri? Ho già la quattro colori pronta!

(tra due settimane il prossimo episodio…)

Le avventure di Holdy – Ep. 2

Fa freddo, il vento le scompiglia le piume e Holdy cerca riparo sotto una panchina rossa, che sta là proprio di fronte all’ingresso della Casa dei libri.
Sulla panchina c’è un cartello che avverte di non sedersi e che ogni giorno è il 25 novembre. Holdy, che è un’anitra riflessiva e curiosa, nonché uno spirito libero, si chiede come sia possibile che gli abitanti della Casa non conoscano il calendario e ancor di più che non sappiano che le panchine sono fatte per accomodarsi quando si è stanchi. Mah…
Ben presto i morsi della fame si fanno sentire, non è avvezza a lamentarsi però qualche biscotto cereali e frutti rossi se lo sbaferebbe molto volentieri.
Ecco, finalmente un tipo alto, senza piume in testa, apre la porta ed entra in Casa. È un attimo, Holdy sfreccia tra uno scatolone di libri ancora da sistemare e una pianta verde che sonnecchia beata. Strano posto…
Ci sono alcune anitre, e una bella signora che la occhieggia: che sia un dipinto, uno di quelli di cui ha tanto sentito parlare da Ugo, il suo amico newyorkese appassionato di poesia?

Intanto il tipo ha acceso le luci, il riscaldamento (che meraviglia!) e il computer; poi va verso il fondo della stanza e ne riemerge con uno strano aggeggio da cui versa acqua alle piante. Oltre all’insonnolita ce ne sono, ne conta Holdy, almeno tre o quattro disseminate a suo avviso in luoghi strategici.
Simulando aggraziata indifferenza, esplora il primo ufficio, quello del tipo spiumato. Ci sarebbe una poltrona che a prima vista pare comodissima… e lì accanto tante buste, grandi e panciute. A che serviranno? Che ci sarà dentro? Il tipo le sta aprendo, Holdy con nonchalance (ma non è proprio sicura che il tipo non l’abbia notata perché lo ha visto lanciare un sorriso nella sua direzione) allunga la testa per sbirciare meglio.
Fogli! Tanti, tantissimi fogli tutti scritti!
Ehi, dove li porti? Perché te ne vai? Lasciali qui! vorrebbe dire allo spiumato, ma quello senza né a né ba li deposita sulla scrivania che sta poco oltre le anitre.
Holdy, che ormai ha fiutato la pista, non molla, plana su uno scaffale dove fa bella mostra di sé un gufo, gli fa un saluto di cortesia tanto per non sembrare maleducata e, dopo essersi data una spinta con le ali, paffete atterra su una poltroncina morbida morbida. I fogli sono vicinissimi…
Quand’ecco che una tipa, piumata in testa, fa il suo ingresso. Holdy si mimetizza fra penne, evidenziatori, blocchetti di appunti e cartelline: oh, anche qui quanti fogli! Eppure… sono diversi. Holdy lo avverte istintivamente e non si lascia distrarre.

La piumata, intanto, comincia a parlare con il suo computer – Holdy è perplessa. Strana la tipa, e per favore qualcuno le dica che esistono anche altri colori oltre al nero! pensa.
Ci siamo! La piumata si appoggia allo schienale della poltrona, legge i fogli, prende appunti su un bel quadernetto e continua a parlare tra sé. Anzi, legge! Legge a voce alta e commenta pure. Ridacchia persino. Caspita, a volte si commuove. E anche Holdy si commuove sentendo alcune di quelle storie.
Nel frattempo, la piumata tira fuori da un cassetto alcuni biscotti al cioccolato e ne allunga uno verso Holdy.

Sono in paradiso! pensa la giovane anitra. Chissà come schiatterà di invidia Ugo, quando gli racconterò le mie avventure nella Casa dei libri!

Le avventure di Holdy – Ep. 1

C’era una volta un’anatra.

Piccola piccola, infreddolita, con le piume verdi sul capo intirizzite dal gelo. Per riscaldarsi il becco e le zampe, come è solita fare, le mette al riparo sotto l’ala. Ma quest’anno il freddo persistente la costringe a trovare rifugio altrove, almeno fino a primavera, in luoghi più miti e protetti da neve e ghiaccio. Ma dove?

“Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l’avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelapesca dove. O se volavano via.”

Il giovane Holden, Einaudi, trad. Adriana Motti, cap. II, p. 16

La piccoletta, che chiameremo Holdy, ha sempre amato avvicinarsi alle persone sedute sulle panchine in riva al lago, per mendicare qualche pezzo di pane e per ammirare i colori di quegli oggetti che quelle stesse persone tengono in mano, così assorte e attente che a volte sembrano sognare a occhi aperti. Ha saputo che quegli oggetti si chiamano “libri” e nel mondo ce ne sono a miliardi e tutti gli umani spendono soldi per comprarli, invece che comprare a lei una piccola brioche per fare colazione con le amiche.

Così Holdy decide di volare fino a Viareggio, una cittadina italiana sul mare, dove avrebbe potuto sguazzare in acque più tiepide, e a febbraio ammirare i colori del Carnevale. Lei adora i colori, si innamora sempre delle anatre dal piumaggio sgargiante e appariscente. Là trova rifugio in un parco, molto piccolo, ma così carino che le ricorda quello dove sua mamma l’ha portata a imparare a volare. Si trova in via Ciabattini, così si chiama quella strada. Un giorno decide di avventurarsi in giro finché, alzando il becco al cielo, vede qualcosa di familiare.

Qualcuno ha messo un’anatra rossa ad ali spiegate in cima a un palo, accanto a delle linee per lei incomprensibili ma che sa, dai suoi trascorsi al laghetto, che sono lettere, e le lettere formano parole e gli umani scrivono tante parole nei libri colorati.

Così Holdy, avvicinandosi a quell’anatra rossa, sempre col becco in alto e rischiando di sbattere contro qualcosa, si ritrova davanti a una casa, o forse lì lo chiamano ufficio, a scrutare attraverso un vetro un posto con tanti libri, altre anatre che volano, dei computer, penne, fogli e oggetti curiosi. Grazie a un uomo vestito di giallo con tanti pacchi in mano, scopre di essere di fronte al luogo magico dove nascono i libri, che si chiama Giovane Holden Edizioni.

Ma cosa succede all’interno di quel posto straordinario? Come fanno a trasformare tutte quelle linee, quelle parole in libri?

(lo scopriremo il prossimo episodio…)