Questionario di Holden: Isabella Taddeo

Quando hai letto il tuo primo libro?
Il mio primo libro era illustrato. Narra una giornata della vita di Cecilia Lardò, una porcellina con il suo piccolo, con disegni straordinariamente leggeri e precisi. Lo sfogliavo in continuazione e inventavo storie su ogni pagina…

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Scrivo al computer ma ho sempre accanto a me (sul comodino e in borsa) un taccuino per prendere appunti quando ascolto storie di altri o voglio fissare alcuni pensieri importanti.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho scritto questo libro di notte durante il lockdown perché avevo bisogno di distrarmi…e mi sono ritrovata a inventare le vite di altri. Ed è nata questa storia.

Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
Entrare nella testa di Kamaru, uno dei protagonisti del romanzo, perché della Nigeria non sapevo nulla… così ho cominciato ad intervistare ragazzi immigrati che trovavo nella mia città. Ho ascoltato storie incredibili e imparato molto da loro.

Collezioni qualche libro?
Da sempre mi piace collezionare libri illustrati che trovo nei luoghi dove vado in vacanza o per lavoro. All’estero ci sono libri molto particolari che in Italia non si trovano. Ricordo una bellissima libreria a Bruxelles davvero magica…

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