
Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Amo i quaderni senza righe né quadretti; ne porto sempre uno piccolo con me per fissare idee qua e là, mano a mano che mi vengono in mente. Quando però si tratta di “mettersi a scrivere” mi siedo davanti al pc.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Questo libro è nato e cresciuto insieme ai miei due figli, che mi hanno insegnato a guardare il mondo con i loro occhi, vivaci e curiosi. Mi hanno affascinato le loro improbabili deduzioni e le loro domande semplicemente difficili.
Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Parto solitamente da un’emozione che non si colloca né all’inizio né alla fine, ma piuttosto al centro di un’idea, attorno alla quale si sviluppa tutto il resto. Non seguo uno sviluppo lineare inizio-fine, ma un movimento circolare.
Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sì, attualmente sto lavorando ad un romanzo il cui protagonista è il “tacito rumore della vita”: come infaticabili ragni tessiamo le trame dei nostri giorni; fili meravigliosi e finissimi, elastici e resistenti, che definiscono il nostro spazio.
Puoi esprimere un desiderio. Vorrei saper scrivere come…?
Vorrei saper scrivere come un’onda del mare che massaggia, accoglie, sferza, trasforma, rovescia e schizza. Vorrei avere tutte le sfumature del mare, la sua increspata superficie e le sue abissali profondità.