Questionario di Holden: Giovanni Mandruzzato

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Col computer. Scrivo a mano le idee che mi passano per la testa nei rari momenti liberi. Per esempio, se mi viene l’ispirazione per un titolo o il nome di un personaggio, la trascrivo su un quaderno, un taccuino, o un qualsiasi foglio di carta.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sto lavorando a un romanzo storico coi connotati di un’avventura-noir. Si svolge nel 1870, quando gli USA inviarono gruppi di scienziati nell’istmo di Panama alla ricerca dell’area più adatta alla costruzione del canale (iniziata nel 1907).

Chi è il tuo primo lettore a libro finito?
Mio fratello, che è sempre stato cauto nella lode e generoso nelle critiche. Lui non si fa problemi a stroncarmi quando una mia storia lo annoia o non è abbastanza fluida.

Cosa ha ispirato l’ambientazione del tuo libro?
La lettura di un saggio sulla falsificazione del “luigino”, una moneta di largo uso nella seconda metà del seicento molto amata dalle donne turche per confezionare ornamenti delle loro vesti. Fu la prima truffa internazionale della storia europea.

Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
Mei miei primi romanzi mi sono lasciato guidare dall’avventura narrata. Nel caso de La regina di denari la scaletta è stata un obbligo per ideare la truffa alla base della trama, svolgerla, determinarne i colpi di scena e deciderne l’esito.

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