Questionario di Holden: Zarina Rafiq

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
R.L. Stevenson e A.A Milne dalla mia infanzia. John Donne, William Shakespeare, John Keats e Alfred Tennyson. Dei poeti moderni, adoro Robert Frost, Mary Oliver, The Liverpool Poets, Billy Collins e Julian Stannard.

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Di solito scrivo sul computer perché mi piace l’obiettività che mi dà. Mi fornisce subito un distacco, che mi aiuta a valutare veramente la parola che voglio usare. Scrivendo a mano appare subito una voce in più, non solo le parole in sé.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Dopo i miei spoken word performance le persone mi chiedevano “un libro” in modo che potessero rileggere e far leggere agli amici le poesie. Poi volevo che il pubblico italiano – che interveniva a questi eventi – avesse una traduzione professionale.

Biblioteca, libreria fisica, libreria online, mercatini… Dove prendi i libri che leggi?
Ho perso completamente l’abitudine di prendere libri dalla biblioteca e voglio ritrovarla! Compro da librerie fisiche – se possibile – o se non dalle librerie online.

Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
Le poesie di grande emozione sono state la sfida più grande per me. Ci voleva del tempo e tante bozze per acquisire la distanza necessaria per andare fino in fondo alla materie e per creare una poesia e non solo un sfogo personale.