Questionario di Holden: Elisabetta Lo Iacono

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
A mano traccio le linee principali, creando una sorta di canovaccio che poi sviluppo attraverso la scrittura al computer, uno strumento indispensabile per lavorare in maniera rapida e ordinata, per rivedere, correggere e integrare il testo.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Il desiderio di affrontare temi che stanno a cuore all’uomo di oggi, attraverso un viaggio fisico ma soprattutto interiore.

Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Parto sempre dall’incipit, la parte a mio avviso più complessa perché richiede di iniziare con il piede giusto per imprimere un buon ritmo alla narrazione. Sino a quando non lo sento delinearsi con chiarezza, evito di scrivere.

Com’è il tuo spazio di scrittura?
La scrittura su carta, per fermare qualche idea, può avvenire ovunque. La scrittura al computer, invece, richiede uno spazio ben preciso, ovvero il mio studio tra i libri e soprattutto nel silenzio, senza interferenze di musica, social, telefonate.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco i libri stampati per il profumo della carta, il piacere al tatto, il suono che producono girando pagina. Con gli audiolibri non ho uno stretto rapporto mentre degli e-book riconosco la grande praticità.

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