Questionario di Holden: Leonardo Nanna

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Stephen King: celebre per la sua capacità di intrecciare horror/thriller con un’intensa analisi psicologica dei personaggi. Le sue storie non si limitano a spaventare, ma scavano nelle paure più profonde dell’animo umano.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho scritto La scia dell’uroboro perché sono affascinato dal magnetismo dei cold case, da quei misteri irrisolti che sembrano sospesi nel tempo. L’esoterico aggiunge un livello oscuro e simbolico, dove la verità si nasconde tra segreti del passato.

Consigliaci un libro da leggere.
Dio di illusioni di D. Tartt è un thriller psicologico avvolgente, che esplora colpa, bellezza e moralità. Con uno stile elegante, personaggi magnetici e un’atmosfera accademica decadente, svela il fascino oscuro dell’ambizione e della trasgressione.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sì, sto lavorando alla terza indagine dell’ispettore Olivetti. Questa volta sarà lontano dalla “sua” Pisa, costretto a muoversi in un territorio che non gli appartiene, tra nuovi volti e enigmi. Un caso che metterà alla prova il suo intuito.

Chi è il tuo primo lettore a libro finito?
Il mio primo lettore è la mia compagna. Con occhio attento e sincero, mi aiuta a smussare gli angoli, affinare i dettagli e dare profondità alla storia. Il suo sguardo critico è essenziale per rendere il libro quello che deve essere.

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