
Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Ho scrittori adeguati a ogni stato d’animo. Se voglio rilassarmi prendo in mano Camilleri e sogno la Sicilia. Se sto meditando su qualche tema, i poeti sono un perfetto trampolino e allora cerco Neruda o Leopardi o la Merini.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
La richiesta di mia figlia e un bisogno personale congiunti.
Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sto pensando di conservare il personaggio del cacciatore di storie, presente in Una farfalla sul cuore, e affidare a lui la prossima trama. È bello seguire una storia oltre il punto fermo della parola fine, la vita in fondo è una creazione continua.
Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
È stato un viaggio per accettare l’inaccettabile, dire l’indicibile. Non lo definirei difficile, ma doloroso, allo stesso modo di un parto: un dolore necessario.
Cosa ha ispirato l’ambientazione del tuo libro?
Luoghi reali che conosco bene e in cui vivo da anni oramai, la sponda lecchese del lago di Como, con tutto il suo fascino naturalistico e letterario. Impossibile non pensare a Manzoni!