Questionario di Holden: Luca Staffoni

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
La spinta è nata dal bisogno di raccontare. Un giorno, quasi per caso, una storia ha preso forma nella mia mente. Una volta lì, era già viva. Non potevo ignorarla: dovevo darle voce, portarla fuori e condividerla con gli altri.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco i libri stampati. Capisco i vantaggi del digitale, ma sfogliare le pagine, sentirne la consistenza, è un’esperienza unica. C’è qualcosa di speciale nell’avere tra le mani un oggetto fisico, concreto, che il digitale non offre.

Biblioteca, libreria fisica, libreria online, mercatini… Dove prendi i libri che leggi?
Mi piace girare tra gli scaffali delle librerie, lasciandomi guidare da copertine e titoli accattivanti. È il mio modo preferito per scoprire nuovi libri e autori, seguendo l’istinto più che una lista precisa.

Cosa ha ispirato l’ambientazione del tuo libro?
Fin da quando ho immaginato la storia, ho capito che l’ambientazione ideale era un piccolo borgo inglese. Non riuscivo a pensare diversamente. A influenzare questa scelta sono state anche alcune serie TV che mi hanno ispirato per atmosfera e tono.

Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
In realtà la risposta si posiziona a metà. La scrittura di questo libro è iniziata con un progetto ben definito nella mia mente, ma mentre proseguivo, la storia ha preso una direzione autonoma, allontanandosi dall’idea originale.

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