
Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Alessandro Manzoni: Ha inventato il romanzo storico come luogo dove la Storia e le storie delle persone normali si incontrano. John Fante: Aveva ragione Bukowski a dire “Ma quale Melville, il più grande scrittore americano è Fante”.
Quando hai letto il tuo primo libro?
Avevo otto anni. Il mio maestro di terza elementare mi domandò “Ma tu leggi?” Io, stupito, risposi “Certo, i giornalini”. “Peccato” disse lui e mi regalò un libro sull’organizzazione sociale della vita delle formiche.
Cosa ha ispirato l’ambientazione del tuo libro?
È un libro è binario. Cuneese 1944/45 e Svizzera 2018. Resistenza ed era digitale. Guerra e opulenza. Mi piace cercare cosa è rimasto (o non), di epoche dure e crude e crudeli in tempi ovattati e di benessere. E mettere a contrasto momenti diversi.
Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
Normalmente produco una scaletta, o per meglio dire provo a costruire uno scheletro. Però poi, quasi sempre, la storia e i personaggi mi prendono la mano e vanno (quasi) dove vogliono loro. Un po’ come visitare una città sconosciuta. Adoro perdermi.
Collezioni qualche libro?
Quando mi imbatto in una edizione vecchia de I promessi sposi me la compro. Non ho una vera e propria collezione, possiedo non più di una dozzina di pezzi. E non le vado a cercare. Però quando ne vedo una non resisto.