Manuale per maniaci dei libri – Come riporre il tuo libro

Apri con cura il libro. Non forzare l’apertura oltre il dorso, questo potrebbe danneggiare la rilegatura. Tieni i libri in posizione verticale su uno scaffale, preferibilmente in una libreria chiusa, al riparo da polvere, luce solare diretta e umidità. Evita la pressione: non appoggiare oggetti pesanti sui libri per non deformarli.

Step 1: Posiziona il tuo libro in posizione verticale con libri di dimensioni simili
Posiziona i tuoi libri con copertina morbida e rigida in piedi. Allineali accanto a libri che abbiano all’incirca le stesse dimensioni per evitare che si deformi. Assicurati che i tuoi libri non siano inclinati e, se necessario, usa i reggilibri per tenerli dritti. Se il tuo libro è troppo grande per essere conservato in posizione verticale, stendilo in piano con non più di due altri libri impilati sopra.

Step 2: Tieni il tuo libro lontano dalla luce solare diretta
I raggi UV del sole possono far sbiadire nel tempo le sovraccoperte e le copertine dei libri. Questo danno è permanente e svaluterà i libri costosi o rari. Se possibile, posiziona gli scaffali in un angolo ombreggiato della stanza. Se non puoi conservare il libro al riparo dal sole e desideri proteggerlo dallo scolorimento, acquista una custodia resistente ai raggi UV online o in una libreria.

Step 3: Conserva il libro a temperatura ambiente e mantienilo asciutto
Come regola generale, tieni il libro in una stanza a una temperatura pari o inferiore a 21 °C. Assicurati che la stanza non sia umida, il che potrebbe favorire la crescita della muffa. Tieni il libro lontano da caloriferi o bocchette di riscaldamento, poiché il calore eccessivo può far sì che il libro si deteriori più rapidamente.

Manuale per maniaci dei libri – Come maneggiare il tuo Libro

Prenditi cura del tuo libro preferito trattandolo con cura e conservandolo in modo responsabile. Non toccare il libro con le mani sporche e non leggerlo mentre mangi o bevi. Conserva il tuo libro in un ambiente fresco e asciutto, lontano da fonti di calore. Spolvera regolarmente il tuo libro e mettici sopra una copertura protettiva per fare molta attenzione.

Step 1: Tocca il tuo libro con le mani pulite
Lavati sempre le mani prima di maneggiare il tuo libro. Olio, sporco e detriti sulle mani possono causare gravi danni alla copertina e alle pagine. Questo tipo di macchie si accumulano e non possono essere rimosse.

Step 2: Evita di mangiare o bere durante la lettura del libro
Non importa quanto stai attento, rovesciare cibo o bevande è una possibilità quando mangi o bevi. Tieni il tuo libro lontano da cibi e bevande per tenerlo al sicuro dalle macchie. Potresti danneggiare le pagine abbastanza da renderle illeggibili.

Step 3: Rimuovi il libro dallo scaffale prendendolo dal centro del dorso
Non estrarre mai il libro dallo scaffale prendendolo per la parte superiore del dorso, perché col tempo potrebbe rompersi o strapparsi. Invece, spingi delicatamente indietro i due libri che lo circondano e afferra la parte centrale del dorso per rimuoverlo. Se il libro è incastrato tra altri libri, spingilo delicatamente da dietro per rimuoverlo.

Step 4: Utilizza un segnalibro piatto per segnare la tua posizione
Non piegare mai gli angoli delle pagine per contrassegnarli, poiché ciò causerebbe danni permanenti. Anche segnare la pagina aprendo il libro o posizionando un oggetto di grandi dimensioni tra le pagine (ad esempio una penna grande) danneggerà le pagine e il dorso. Mentre leggi il tuo libro, usa un segnalibro piatto per tenere traccia della tua posizione.

Questionario di Holden: Antonio Monteleone

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Praticamente passo la vita davanti al computer, soprattutto per via del mio lavoro di traduttore e adattatore. Di conseguenza, quando scrivo, lo faccio quasi sempre al PC. A volte uso un registratore vocale per registrare idee.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho scritto La fabbrica durante la pandemia. Era da tempo che avevo in testa questo personaggio e le sue ossessioni, ma è stato il contesto di quegli anni a farmi trovare la giusta urgenza per raccontare la sua storia.

Consigliaci un libro da leggere.
Se dovessi consigliare un libro, senza esitazione direi La fornace di Thomas Bernhard. Bernhard è lo scrittore che più ha influenzato il mio approccio alla scrittura: il suo stile ossessivo mi accompagna da anni.

Hai mai sperimentato il blocco del lettore? Come l’hai superato?
A mio modo di vedere, il blocco dello scrittore non esiste. Esistono i cliché che ti bloccano. Quando scrivi qualcosa e, inconsciamente, riconosci che stai replicando idee scontate, ti fermi. È come un segnale d’allarme.

Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
Non c’è niente che ho trovato davvero difficile da scrivere nel libro, forse solo il finale, ma più per una questione di chiudere tutto in modo coerente. La vera difficoltà, in realtà, è stata accettare l’idea che un estraneo potesse leggerlo.

Questionario di Holden: Stefano Coronella

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Gli “ermetici” e in particolare Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale. Ogni loro parola cela una miriade di sentimenti. Ogni loro poesia fa vibrare il mio animo, anche dopo averla letta centinaia di volte.

Quando hai letto il tuo primo libro?
Alle scuole medie, il romanzo Lampo, il cane viaggiatore. La storia di un randagio che aveva eletto una stazione ferroviaria a propria dimora e aveva imparato a viaggiare, anche a lungo, sui treni, riuscendo però sempre a tornare a casa.

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Scrivo indifferentemente a mano e al computer, ma quando voglio cercare di trasmettere un sentimento profondo soltanto la scrittura a mano mi consente di farlo.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Ho in mente la trama di un romanzo da almeno trent’anni ma non ho ancora trovato il “coraggio” di scriverlo perché rischierebbe di essere male interpretato. Chissà… uno di questi giorni potrebbe essere quello buono per iniziarlo.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco i libri stampati, sono un amante della “carta”, in tutte le sue manifestazioni. La carta consente una percezione quasi “fisica” che i supporti digitali non permettono.

Questionario di Holden: Arianna Scuderoni

Quando hai letto il tuo primo libro?
Il mio primo libro letto è stato all’età di cinque anni. Ero in campagna, fu un battesimo perché sapevo che da quel momento in poi avrei continuato a leggere. Si chiamava Pokonaso, trattava di inclusione e diversità, mi cambiò dentro.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Prese vita nei miei pensieri e non se ne andò più via. Era arrivato il momento di far conoscere Beth, con la sua forza mi ha ricordato che bisognava andare avanti nonostante tutto. Meritava la sua occasione e di farsi conoscere per la sua grinta.

Puoi esprimere un desiderio. Vorrei saper scrivere come…?
Sinceramente nessuno, non si può arrivare a scrivere come un’altro autore perché ognuno di noi ha una sua impronta letteraria, una sua firma di riconoscimento con la scrittura. Desidero essere la versione migliore per i miei lettori e per me stessa.

Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
Parto sempre con la buona intenzione di creare una scaletta, poi inizia l’Ottocento russo con tutta la banda come prendo la matita o il pc. Non riesco mai a seguire un filo logico di inizio e fine del romanzo, perché smetto di pensarci e scrivo.

Collezioni qualche libro?
Sono una collezionista di libri antichi, prime edizioni e vecchie stampe, prendo letteratura classica ed inglese. Se trovo Shakespeare, devo prenderlo! Lui è il mio maestro, scrivo perché le sue parole sono d’ispirazione per me, lo reputo un genio.

Questionario di Holden: Franco Fioravanti

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Riguardo ai poeti non ho dubbi, il più grande rimane sempre Dante Alighieri, i Sonetti e la Commedia sono i miei testi sacri, da cui continuo a trarre insegnamenti e ispirazione.

Quando hai letto il tuo primo libro?
Ricordo ancora mio padre che mi raccontava le avventure di Pinocchio per farmi addormentare. Così, appena a sei anni ho imparato a leggere, quello è stato il mio primo libro. Il burattino era diventato un uomo.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
La storia, anche se legata al genere fantascientifico, è in gran parte autobiografica. Da una parte ho raccontato le mie paure riguardo al presente e al futuro, dall’altra è stato un modo per fare i conti con il mio passato.

Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Nelle mie intenzioni Trapassato futuro è il primo romanzo di una trilogia e in questo momento sto scrivendo il seguito. A concludere la saga sarà l’anello mancante, il primo romanzo che ho scritto ma non ho ancora pubblicato.

Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
Di solito prima di scrivere ho solo un’idea generale della trama, ma è l’incipit, la scena iniziale quella che mette in moto il racconto, poi sono i fatti e i personaggi a decidere il corso della storia. In fondo l’Autore è solo un mezzo.

Questionario di Holden: Elisabetta Lo Iacono

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
A mano traccio le linee principali, creando una sorta di canovaccio che poi sviluppo attraverso la scrittura al computer, uno strumento indispensabile per lavorare in maniera rapida e ordinata, per rivedere, correggere e integrare il testo.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Il desiderio di affrontare temi che stanno a cuore all’uomo di oggi, attraverso un viaggio fisico ma soprattutto interiore.

Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Parto sempre dall’incipit, la parte a mio avviso più complessa perché richiede di iniziare con il piede giusto per imprimere un buon ritmo alla narrazione. Sino a quando non lo sento delinearsi con chiarezza, evito di scrivere.

Com’è il tuo spazio di scrittura?
La scrittura su carta, per fermare qualche idea, può avvenire ovunque. La scrittura al computer, invece, richiede uno spazio ben preciso, ovvero il mio studio tra i libri e soprattutto nel silenzio, senza interferenze di musica, social, telefonate.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco i libri stampati per il profumo della carta, il piacere al tatto, il suono che producono girando pagina. Con gli audiolibri non ho uno stretto rapporto mentre degli e-book riconosco la grande praticità.

Questionario di Holden: Rolando Guerriero

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Gary Romain, perché proteiforme, capace di rinnovarsi, cambiare stile e temi in ogni libro con una invidiabile capacità di interpretare l’evoluzione della società moderna; Curzio Malaparte, per la prosa limpida e prettamente toscana.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Il personaggio è nato da sé e cresciuto attorno all’idea che tutti gli sforzi per modificare la realtà sono vani. Se le cose debbono andare storte, è inutile il valore o l’impegno degli “eroi”. Talvolta non verranno neppure capiti.

Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Parto da quello che presumo essere il cuore del libro: quello che mi ispira. Può essere l’incipit, oppure la fine.

Preferisci libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?
Preferisco adesso gli e-book, perché mi riesce troppo faticoso tenere in mano volumi troppo pesanti e inoltre non ho più spazio per i libri stampati.

Fai una scaletta di ciò che vuoi scrivere o ti lasci guidare dalla storia?
Di solito traccio una scaletta, che via via modifico per collegare le varie parti della storia.

Questionario di Holden: Viola Conti

Com’è il tuo spazio di scrittura?
Scrivo quando sono a letto, col mio tablet tra le mani, illuminata da un tenue fascio di luce della lampada a led sul comodino. Difficilmente scrivo durante il giorno, è una mia abitudine. Se invece sono in viaggio e mi sento ispirata scrivo ovunque.

Puoi esprimere un desiderio. Vorrei saper scrivere come…?
Mi piacerebbe scrivere come Baricco, una scrittura immaginifica capace di scavare nel profondo e lasciare traccia nel lettore. Un po’ come Sorrentino nel cinema.

Biblioteca, libreria fisica, libreria online, mercatini… Dove prendi i libri che leggi?
Mi piace andare nelle librerie e spulciare tra gli scaffali anche se generalmente compro online per praticità e risparmio.

Qual è la cosa più difficile che hai dovuto scrivere nel tuo libro?
La dedica a mio padre, dato che avrei preferito dirglielo di persona con un abbraccio. E invece mi ha lasciato prima. Ovunque sia spero potrà arrivargli il mio pensiero.

Cosa ha ispirato l’ambientazione del tuo libro?
Il mio libro è ambientato a Milano, una città che non amo particolarmente, ma ricca di glamour e opportunità per i single.

Questionario di Holden: Franco Carboni

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Ernest Hemingway è il mio preferito perché ha rinnovato il modo di scrivere i romanzi, con uno stile essenziale che va al cuore delle cose. J.D. Salinger viene subito dopo per l’ originalità dei temi.

Quando hai letto il tuo primo libro?
Frequentavo le elementari e presi a leggere le opere per ragazzi che andavano allora per la maggiore: Pinocchio, I ragazzi della via Paal, Senza famiglia.

Come scrivi di solito, a mano o col computer?
Col computer, perché è estremamente comodo e il software Word è di una flessibilità eccezionale.

Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Il libro narra una vicenda che è accaduta ad un mio amico carissimo e che ho trovato interessante perché si tratta della vita sentimentale degli anziani, un tema che in genere fino a oggi non è stato molto trattato.

Consigliaci un libro da leggere.
Sto attualmente rileggendo un autore famoso negli anni ’60: Irwin Shaw. Due ottimi romanzi sono I giovani leoni e The top of the Hill.