S04E23 Podcast Vitamina L: Jolanta Maria Czarnomorska e “La luna delle bacche mature”

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Vitamina L raccoglie i contenuti degli Autori della casa editrice Giovane Holden Edizioni
Ogni lunedì alle ore 18 intervista a un Autore per parlare del suo libro e non solo.
L’Autore risponde, inoltre, anche a 5 domande tratte dal Questionario di Proust.

Per saperne di più…

Le avventure di Holdy – Ep. 1

C’era una volta un’anatra.

Piccola piccola, infreddolita, con le piume verdi sul capo intirizzite dal gelo. Per riscaldarsi il becco e le zampe, come è solita fare, le mette al riparo sotto l’ala. Ma quest’anno il freddo persistente la costringe a trovare rifugio altrove, almeno fino a primavera, in luoghi più miti e protetti da neve e ghiaccio. Ma dove?

“Io abito a New York, e pensavo al laghetto di Central Park, vicino a Central Park South. Chi sa se quando arrivavo a casa l’avrei trovato gelato, mi domandavo, e se era gelato, dove andavano le anitre? Chi sa dove andavano le anitre quando il laghetto era tutto gelato e col ghiaccio sopra. Chi sa se qualcuno andava a prenderle con un camion per portarle allo zoo o vattelapesca dove. O se volavano via.”

Il giovane Holden, Einaudi, trad. Adriana Motti, cap. II, p. 16

La piccoletta, che chiameremo Holdy, ha sempre amato avvicinarsi alle persone sedute sulle panchine in riva al lago, per mendicare qualche pezzo di pane e per ammirare i colori di quegli oggetti che quelle stesse persone tengono in mano, così assorte e attente che a volte sembrano sognare a occhi aperti. Ha saputo che quegli oggetti si chiamano “libri” e nel mondo ce ne sono a miliardi e tutti gli umani spendono soldi per comprarli, invece che comprare a lei una piccola brioche per fare colazione con le amiche.

Così Holdy decide di volare fino a Viareggio, una cittadina italiana sul mare, dove avrebbe potuto sguazzare in acque più tiepide, e a febbraio ammirare i colori del Carnevale. Lei adora i colori, si innamora sempre delle anatre dal piumaggio sgargiante e appariscente. Là trova rifugio in un parco, molto piccolo, ma così carino che le ricorda quello dove sua mamma l’ha portata a imparare a volare. Si trova in via Ciabattini, così si chiama quella strada. Un giorno decide di avventurarsi in giro finché, alzando il becco al cielo, vede qualcosa di familiare.

Qualcuno ha messo un’anatra rossa ad ali spiegate in cima a un palo, accanto a delle linee per lei incomprensibili ma che sa, dai suoi trascorsi al laghetto, che sono lettere, e le lettere formano parole e gli umani scrivono tante parole nei libri colorati.

Così Holdy, avvicinandosi a quell’anatra rossa, sempre col becco in alto e rischiando di sbattere contro qualcosa, si ritrova davanti a una casa, o forse lì lo chiamano ufficio, a scrutare attraverso un vetro un posto con tanti libri, altre anatre che volano, dei computer, penne, fogli e oggetti curiosi. Grazie a un uomo vestito di giallo con tanti pacchi in mano, scopre di essere di fronte al luogo magico dove nascono i libri, che si chiama Giovane Holden Edizioni.

Ma cosa succede all’interno di quel posto straordinario? Come fanno a trasformare tutte quelle linee, quelle parole in libri?

(lo scopriremo il prossimo episodio…)

“Questo ondulare della terra” di Marisa Cecchetti: un poemetto composto dal susseguirsi di visioni…

a cura di artapartofculture.net | Isabella Moroni

L’incontro e la confidenza fra due fratelli lontani e non più giovani in un’estate toscana, è l’impianto su cui s’innestano i versi: questa poesia somiglia ad una vite, dritta nel suo tronco, che poi si curva nei rami e nei tralci, per sorreggere il carico dei frutti.

Per sorreggere il carico del mondo, il carico di anni che nei futuri libri di storia saranno raccontati come scuri e senza speranza, lasciando ai posteri un immaginario fallato dalla distanza.

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“Quel che resta di me” di Francesca Leva: un messaggio di speranza per chi si trova a lottare verso qualcosa che sembra imbattibile

a cura di puntozip.net | Maria Lorello

“Breve, ma intenso” è il commento che di primo acchito viene spontaneo alla fine della lettura di questo libro di Francesca Leva.
Già il titolo fa comprendere che l’io narrante è in prima persona e perciò narra fatti ed episodi di chi, nonostante le tristi vicissitudini affrontate, vuole andare avanti. Non sappiamo se si tratti di qualcosa di autobiografico, ma poco importa, perché in Francesca, la protagonista, possiamo trovare sentimenti e idee che ciascuno di noi ha provato nel difficile momento in cui da adolescente si affaccia titubante al mondo degli adulti e non sa se ne sarà all’altezza oppure no.

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“La Casa del melograno” di Simona Bertocchi: nel romanzo l’anima di città come Napoli, Torino, Parigi

a cura di puntozip.net | Laura Lippolis

Non esiste un protagonista in particolare nell’appassionante romanzo La casa del Melograno di Simona Bertocchi, edito da Giovane Holden Edizioni. In una Firenze alla soglia del risorgimento, la famiglia Martini, che possiede una prestigiosa industria di tessuti, tesse: fili, relazioni, amori, collegamenti con magnifiche città italiane nelle quali si respira, a differenza del granducato di Toscana, grande fermento politico.
Il romanzo è dinamico nel dipanarsi delle vicende familiari, che originano da Rodolfo e Fedora.

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