Manuale per maniaci dei libri – Come conservare il tuo libro

Se possibile, tieni i libri in una libreria chiusa per proteggerli dalla polvere. In alternativa, pulisci regolarmente gli scaffali e i libri con un panno morbido e asciutto. I libri molto grandi e pesanti possono essere conservati in posizione orizzontale per evitare che il loro peso danneggi la rilegatura. Assicurati che il luogo in cui conservi i libri sia libero da insetti che potrebbero danneggiarli, come tarme o scarafaggi.

Step 1: Spolvera il tuo libro ogni mese o due
Col passare del tempo, la polvere si accumulerà sul libro. Evitalo spolverando i tuoi libri almeno una volta ogni due mesi. Usa un panno pulito, un piumino o un aspirapolvere con una spazzola morbida per rimuovere gli accumuli e mantenere i libri in ordine. Spolvera sempre il libro dal dorso verso l’esterno per evitare che la polvere si accumuli nel dorso.

Step 2: Evita di riparare le pagine strappate con nastro adesivo
Il normale nastro adesivo non deve essere utilizzato per riparare i danni al libro. Questo tipo di nastro è sensibile alla pressione e nel tempo può causare più danni ai tuoi libri. Anche le note adesive e gli adesivi dovrebbero essere tenuti lontani dal tuo libro.

Step 3: Posiziona una copertina protettiva sul tuo libro
Acquista una copertina trasparente da posizionare attorno alla copertina del tuo libro. La copertina deve essere realizzata con materiale idoneo per archivi e adattarsi al libro. Questo è particolarmente importante se desideri portare con te il tuo libro e non preoccuparti di danneggiarlo durante il trasporto.

Step 4: Assumi un restauratore per riparare un libro vecchio e di valore
Se desideri riparare un libro raro e prezioso, chiedi informazioni alla tua biblioteca locale. Un bibliotecario potrebbe darti il ​​nome di un restauratore che può riparare il tuo libro. Mettiti in contatto con lui e discuti le sue tariffe (che varieranno) prima di assumerlo per riparare il tuo libro.

Manuale per maniaci dei libri – Come riporre il tuo libro

Apri con cura il libro. Non forzare l’apertura oltre il dorso, questo potrebbe danneggiare la rilegatura. Tieni i libri in posizione verticale su uno scaffale, preferibilmente in una libreria chiusa, al riparo da polvere, luce solare diretta e umidità. Evita la pressione: non appoggiare oggetti pesanti sui libri per non deformarli.

Step 1: Posiziona il tuo libro in posizione verticale con libri di dimensioni simili
Posiziona i tuoi libri con copertina morbida e rigida in piedi. Allineali accanto a libri che abbiano all’incirca le stesse dimensioni per evitare che si deformi. Assicurati che i tuoi libri non siano inclinati e, se necessario, usa i reggilibri per tenerli dritti. Se il tuo libro è troppo grande per essere conservato in posizione verticale, stendilo in piano con non più di due altri libri impilati sopra.

Step 2: Tieni il tuo libro lontano dalla luce solare diretta
I raggi UV del sole possono far sbiadire nel tempo le sovraccoperte e le copertine dei libri. Questo danno è permanente e svaluterà i libri costosi o rari. Se possibile, posiziona gli scaffali in un angolo ombreggiato della stanza. Se non puoi conservare il libro al riparo dal sole e desideri proteggerlo dallo scolorimento, acquista una custodia resistente ai raggi UV online o in una libreria.

Step 3: Conserva il libro a temperatura ambiente e mantienilo asciutto
Come regola generale, tieni il libro in una stanza a una temperatura pari o inferiore a 21 °C. Assicurati che la stanza non sia umida, il che potrebbe favorire la crescita della muffa. Tieni il libro lontano da caloriferi o bocchette di riscaldamento, poiché il calore eccessivo può far sì che il libro si deteriori più rapidamente.

Manuale per maniaci dei libri – Come maneggiare il tuo Libro

Prenditi cura del tuo libro preferito trattandolo con cura e conservandolo in modo responsabile. Non toccare il libro con le mani sporche e non leggerlo mentre mangi o bevi. Conserva il tuo libro in un ambiente fresco e asciutto, lontano da fonti di calore. Spolvera regolarmente il tuo libro e mettici sopra una copertura protettiva per fare molta attenzione.

Step 1: Tocca il tuo libro con le mani pulite
Lavati sempre le mani prima di maneggiare il tuo libro. Olio, sporco e detriti sulle mani possono causare gravi danni alla copertina e alle pagine. Questo tipo di macchie si accumulano e non possono essere rimosse.

Step 2: Evita di mangiare o bere durante la lettura del libro
Non importa quanto stai attento, rovesciare cibo o bevande è una possibilità quando mangi o bevi. Tieni il tuo libro lontano da cibi e bevande per tenerlo al sicuro dalle macchie. Potresti danneggiare le pagine abbastanza da renderle illeggibili.

Step 3: Rimuovi il libro dallo scaffale prendendolo dal centro del dorso
Non estrarre mai il libro dallo scaffale prendendolo per la parte superiore del dorso, perché col tempo potrebbe rompersi o strapparsi. Invece, spingi delicatamente indietro i due libri che lo circondano e afferra la parte centrale del dorso per rimuoverlo. Se il libro è incastrato tra altri libri, spingilo delicatamente da dietro per rimuoverlo.

Step 4: Utilizza un segnalibro piatto per segnare la tua posizione
Non piegare mai gli angoli delle pagine per contrassegnarli, poiché ciò causerebbe danni permanenti. Anche segnare la pagina aprendo il libro o posizionando un oggetto di grandi dimensioni tra le pagine (ad esempio una penna grande) danneggerà le pagine e il dorso. Mentre leggi il tuo libro, usa un segnalibro piatto per tenere traccia della tua posizione.

Recensione ai film “Beautiful boy”, “Quattro buone giornate” e al libro “La casa degli sguardi”

a cura di Claudia Cangemi

Due film e un romanzo per un tema purtroppo ancora e sempre (o di nuovo) di scottante attualità: la dipendenza dalle droghe e dall’alcol. Il primo, “Beautiful boy” (diretto da Felix Van Groeningen), è il racconto del rapporto tra un padre di successo e il figlio ventenne, nel secondo, “Quattro buone giornate” (regia di Rodrigo Garcia), si parla di una donna avanti con gli anni e della figlia trentenne, madre a sua volta di due ragazzini cresciuti senza di lei. La tossicodipendenza è insieme alla malattia mentale la condizione più difficile e dolorosa per gli equilibri familiari, ed entrambi i film sanno rendere con grande efficacia il tormento del genitore, lacerato tra l’amore per il/la figlio/a e la necessità di respingerlo/a senza pietà per tentare di salvarlo/a. Un travaglio accompagnato da mille dubbi e sensi di colpa che quasi sempre ha conseguenze sull’intero nucleo familiare, con divorzi e “fughe” di fratelli e sorelle in cerca di un po’ di serenità e di una quotidianità che non sia fonte perpetua di stress e angoscia.

Sia “Beautiful boy” che “Quattro buone giornate” sono ben diretti e coinvolgenti, a tratti commoventi, e si avvalgono di interpretazioni magistrali: in particolare segnalo Glen Close, la madre, e Mila Kunis in quello della figlia. Credo sarebbe molto utile mostrare uno o entrambi i lungometraggi nelle scuole superiori: particolarmente efficace la testimonianza di Molly, la ragazza di “Quattro buone giornate” davanti a una classe di liceo.

Lo stesso tema torna nel romanzo “La casa degli sguardi” di Daniele Mencarelli, racconto autobiografico della dipendenza da alcol dello scrittore, a 25 anni già devastato e in balia di impulsi autodistruttivi e alla continua ricerca della “dimenticanza” di un mondo che lo ferisce senza tregua. A sua volta Daniele non riesce a smettere di tormentare e devastare i suoi cari (e in particolare la madre) che gli restano accanto nonostante tutto. Un romanzo duro, ma anche il diario della più sorprendente delle rinascite, attraverso il lavoro duro nell’inferno del dolore delle creature più innocenti: i bambini ricoverati all’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Tutte storie vere che hanno il sapore dell’autenticità, senza retorica o buoni sentimenti e senza sconti alla crudezza di situazioni degradanti. Da vedere e da leggere, anche per capire meglio la condizione di tanti ragazzi tornati schiavi del buco (o del bicchiere) come negli anni ’80.

Il secondo film che vi consiglio è di altro genere, ma non poi tanto: “The good nurse” di Tobias Lindolm con gli strepitosi Jessica Chastain e Eddie Redmayne (su Netflix) è la storia vera di Charlie Cullen, un infermiere che tra il 1988 e il 2003 uccise con overdose di insulina non meno di 40 pazienti in 16 diversi ospedali degli Stati Uniti (ma potrebbero essere addirittura 400). I dirigenti di tutti gli ospedali, anziché avviare serie indagini o meglio ancora denunciare alle autorità giudiziarie i loro sospetti su una serie anomala di decessi, insabbiarono tutto, limitandosi a licenziare Cullen con qualche pretesto e permettendogli così di continuare a uccidere i pazienti degli altri ospedali in cui veniva assunto. Se alla fine fu fermato, fu solo per merito della coraggiosa infermiera Amy Loughren, cara amica di Charlie, e di due ostinati detective. Cullen, che non disse mai perché aveva ucciso tanti sconosciuti, limitandosi a dire “Non mi hanno fermato”, fu condannato a 18 ergastoli dopo essersi dichiarato colpevole di 29 uccisioni. Non si arrivò quindi mai a processo e soprattutto nessuno dei dirigenti degli ospedali coinvolti fu mai chiamato a rispondere del suo criminale operato. 

E non si tratta di storie “lontane” che da noi non potrebbero verificarsi: basta ricordare cos’è accaduto all’ospedale di Saronno, dove il medico Leonardo Cazzaniga e l’infermiera Laura Taroni hanno ucciso forse 15 persone tra familiari e pazienti dell’ospedale. E dove le segnalazioni dei colleghi sono state a lungo ignorate o sottovalutate. 

Due film da vedere, insomma, che inducono amare ma importanti riflessioni sulla deresponsabilizazione di una società che in nome del dio denaro tradisce la propria missione e inganna le persone che dovrebbe rispettare e proteggere.