Quando hai letto il tuo primo libro?
Credo di averlo letto in prima elementare. Non c’è stanza a casa mia dove non ci sia almeno un libro e sin da piccola pregavo i miei genitori di leggermi favole o, ben presto, Harry Potter e Fairy Oak prima di dormire.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho scritto il libro nel primo periodo Covid perché sentivo il bisogno di credere che la distanza fisica non può niente se c’è l’affetto a tenerci uniti e a riportarci dai nostri cari. Per mia fortuna è andata così.
Consigliaci un libro da leggere.
Da accanita lettrice di qualsiasi genere quale sono è difficile sceglierne uno ma il libro che più spesso torna sul mio comodino è Milk and honey di Rupi Kaur: una raccolta di poesie molto coinvolgenti sull’indipendenza, la fragilità e la forza in se stessi.
Attualmente stai lavorando a qualche libro?
Sì, sto lavorando a due progetti totalmente diversi tra loro. Di solito sono molto ordinata, invece quando scrivo mi capita di farlo ovunque: ho tanti taccuini e le note del mio telefono sono piene di dialoghi e idee.
Puoi esprimere un desiderio. Vorrei saper scrivere come…?
Come… Suzanne Collins, per la capacità di farti immergere nel suo mondo, come Laura Nowlin per far percepire il dolore e la gioia in modo così viscerale e come John Green perché l’uso che fa delle parole è difficile da dimenticare.