
Traduzione di Maurizia Balmelli
Einaudi
Leggendo La vendetta ho avuto spesso la sensazione che Kristóf scrivesse trattenendo il fiato. I racconti sono brevi, spogli, inevitabili. Succede qualcosa di duro, a volte di crudele, e nessuno lo commenta, nemmeno l’autrice. La vendetta non è un riscatto, è solo ciò che resta quando non c’è più nulla. È un libro che non accompagna il lettore: lo lascia solo, come fanno certe verità dette senza enfasi. L’ho chiuso in fretta, ma non l’ho lasciato andare.
“Avevi paura di nascere, e ora hai paura di morire.
Hai paura di tutto.
Non bisogna avere paura.
C’è semplicemente una grande ruota che gira. Si chiama Eternità.
Sono io che faccio girare la grande ruota.
Non devi avere paura di me.
E neanche della grande ruota.
L’unica cosa che può fare paura, che può fare male è la vita, e quella la conosci già.”
Racconto “La grande ruota”
a cura di Marco Palagi





