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Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Soprattutto i classici, da Omero a Virgilio, dalla Bibbia a Dante. Anche i grandi autori moderni, naturalmente, da Shakespeare a Goethe e tanti altri, fino a Calvino. In essi trovi tutto, e scopri cose sempre nuove a ogni rilettura.
Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Toccare il sacro senza distruggerlo è difficile. Io ci ho provato con la figura di Maria, reinventandone, almeno in parte, la storia, con l’intento di ammodernare e umanizzare la sua immagine, che resta comunque quella universale della Madre.
Consigliaci un libro da leggere.
Mi piace consigliarvi un racconto dal titolo L’ultima avventura. Il protagonista è un vecchio, cattivo, sgradevole, che ha qualcosa a che fare con Pinocchio, è anzi il “vero” Pinocchio. È pubblicato da Gonzo Editore, di Firenze. L’autore sono io.
Quando scrivi un libro da dove parti? Titolo, incipit, fine…?
Se scrivo poesia, parto spesso da un “cominciamento”, come dice Dante: un verso che nasce nella mente e sul momento può non avere seguito. Se si tratta di un racconto o di un romanzo, allora devo avere presente il corpo complessivo della storia.
Chi è il tuo primo lettore a libro finito?
Finito il libro, ne mando il “manoscritto” a Mario Castini, docente in un liceo di Pavia. Ancora giovane, che vive coi giovani, di animo equilibrato e insieme aperto, per me è il lettore ideale. E devo dire che i miei libri gli sono sempre piaciuti.