a cura di tellusfolio.it
Essere in automobile per le vie di Roma e stare incolonnati nel traffico per ore, ascoltando una radio dove un dj conversa col pubblico e passa canzoni, e lasciare andare i pensieri che “come bollicine dal fondo del bicchiere salivano su per poi liberarsi nell’aria” perché “il pensiero non si può recintare”, potrebbe essere la sinossi di questo romanzo, dove il narratore confessa fin dall’incipit che ha proprio voglia di scrivere un libro. Sì, un giorno o l’altro lo scriverà.
Scorre lenta la città davanti ai suoi occhi, Roma “maledettamente unica”, che alla luce del giorno mostra il suo degrado accanto al suo splendore, con le bellezze che vengono ad ammirare da tutte le parti del mondo, a cui il romano non fa nemmeno caso, tanta è l’abitudine. Roma che di notte diventa “una signora distinta, una signora d’altri tempi”, ma allora è “come andare dall’altra parte della luna”. Una città bella ma invivibile, da cui si vorrebbe scappare ma non si trova il coraggio di farlo.
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