Questionario di Holden: Annalisa Marianne Mancini

Quali sono i tuoi scrittori/poeti preferiti?
Paul Éluard: le sue poesie parlano di un mondo di delicatezza, di vero incanto. E poi Thomas Bernhard. I suoi libri non hanno capitoli né paragrafi, sono un fiume ininterrotto di parole in cui mi lascio trascinare, gustandone l’arguzia e il sarcasmo.

Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?
Prima di iniziare a scrivere faccio qualche minuto di meditazione, per connettermi alla storia e ai personaggi. E poi tengo davanti a me una foto che ritrae l’uomo che amo. Spesso lo guardo e gli sorrido. Mi ricorda perché è importante scrivere.

Com’è il tuo spazio di scrittura?
Il mio spazio di scrittura è pulito, silenzioso, asettico. Mi ritiro nella mia caverna, mettendomi al riparo da ogni distrazione, per assicurarmi un ambiente propizio alla massima concentrazione.

Hai mai sperimentato il blocco del lettore? Come l’hai superato?
L’ho sperimentato una sola volta. Poiché tuttavia per me è inconcepibile non finire un libro, mi sono obbligata a riaprirlo dopo un mese. Alla fine ho fatto bene, perché ora il suo autore è uno dei miei preferiti.

Collezioni qualche libro?
Colleziono biografie di Reinhard Heydrich. Tra ebook e cartacei, credo di averne una ventina. Eppure, anche se conosco bene la vita di Heydrich, in ognuna trovo sempre qualche piccola novità, utile alla redazione dei miei romanzi storici.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.