“Gocce di vino su fogli bianchi”: l’autore esplora le profondità dell’animo umano

dalla redazione di libriperdue.it

Trentanove componimenti, trentanove piccoli ritratti di personalità differenti, caratteri variegati, viaggi interiori.
Un’analisi attenta su identità che vivono ai margini di una società nella quale predomina l’individualismo, l’incapacità di vivere nei panni altrui, mettendo in primo piano sé stessi e gli interessi della propria persona, senza empatia.
Uno sguardo attento su un mondo crudo e in bilico tra il vivere e il lasciarsi andare, in un moto eterno di indecisione e vigliaccheria, di possibilità e scelta.

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Uno zibaldone di storie in cui si muovono uomini e donne in bilico su un sottile filo di amarezza

dalla redazione di Librierecensioni.com

“Gocce di Vino su Fogli Bianchi” di Andrea Calugi è uno zibaldone di storie in cui si muovono uomini e donne (poche e viste attraverso un’ottica puramente maschile) tutti in bilico su un sottile filo di amarezza. Sono narrazioni prive di eroi, di medaglie al vincitore, ma anche così ricche di aneliti, di sogni, di slanci verso un “oltre” non ben identificato, verso mondi differenti, o forse solo verso un’opportunità. E per quanto ci sia questo slancio, tremendamente forte in alcuni casi, l’obiettivo finale si ammanta di una patina evanescente, sfumata, divenendo inafferrabile.
Non manca mai una continua analisi (auto-analisi sembrerebbe il più delle volte) dell’animo umano che conduce all’arrendersi, o al raggiungimento della consapevolezza di aver rinunciato, a sognare o a combattere. Perché il mondo, il loro piccolo-grande mondo, è crudele, non aiuta. Tutti i personaggi si muovono su terreni scoscesi o friabili. Ci sono vizi che imprigionano. Ci sono persone destinate sempre a zoppicare per dover trasportare, giorno dopo giorno, fardelli ingombranti non smaltibili e, ognuno a modo suo, fa i conti con il pensiero della morte, e con quello che verrà dopo.

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“Gocce di vino su fogli bianchi”: pensieri, poesie e racconti di un ragazzo di San Miniato

dalla redazione di Ilcuoioindiretta.it

“Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista”, recita una vecchia canzone di Caparezza. Ma questo ritornello, così come per la musica, è generalmente considerato valido anche per tutte le altre espressioni artistiche. Così, anche per gli scrittori, il secondo libro è come un banco di prova, un test di resistenza. E questo lo sa bene Andrea Calugi, un ragazzo di 37 anni di La Scala di San Miniato, che per la seconda volta ha deciso dare sfogo alla sua passione e pubblicare Gocce di vino su fogli bianchi, una miscellanea (così si chiama il genere tra gli addetti ai lavori) edito da Giovane Holden Edizioni di Viareggio.

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