
Un segno così universale pare fosse già in voga nel Neolitico, quando potrebbe aver simboleggiato i crescenti lunari: ecco in una sola mano le due fasi della dea della fecondità, come a dire: “Io sono la Vita, a prova persino di morte!”. C’è poi chi dice che vada ricercato nella scappatella amorosa di Pasifae, la regina cretese sposa di Minosse che si concesse al toro mandato da Zeus. Ecco che, per ricordare al povero re di Creta la ’fedeltà’ della moglie, gli abitanti dell’isola inforcavano così il cielo non appena lo incontravano… Ma i suoi significati sono molteplici e possono andare al di là dello scongiuro o dell’infamia coniugale. Il gesto degli hippy aggiungerebbe il terzo dito per rimandare al linguaggio dei segni e dichiarare ’amore’; in Texas invece, i tifosi della squadra di football dei Longhorns incitano i propri beniamini con le due dita alzate e gridando: “Hook’em, Horns!” Incornateli, ragazzi!