
dalla redazione di CrunchED
In questi giorni di reclusione forzata si stanno riscoprendo abilità che si erano perdute. Ci si dedica come forsennati alle pulizie di casa, si infornano torte e pizze, si prepara la pasta come faceva la nonna, si gioca in famiglia e si assapora anche il silenzio. Uno stato di cattività che è pur sempre comodo, ma sarebbe bello almeno una volta tornare a fare il filò, quelle lunghe veglie invernali che la gente, soprattutto contadina, trascorreva nelle stalle delle case coloniche. Gli uomini riparavano gli attrezzi, le donne cucivano, i bambini giocavano ma la maggior parte del tempo era dedicata al racconto e all’ascolto.
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