dalla redazione di Satisfiction.eu – A cura di Gianpaolo Serino
Una scrittura che ha l’eco della letteratura antica, aulica ma non leziosa; un romanzo che ha il Diavolo come protagonista in uno dei rarissimi casi nel quale non è l’orrore a spaventarci – non si tratta di un thriller metafisico – perché all’orrore ci siamo abituati sminuendolo cambiando una vocale pur di trasformarlo in un errore. Una illusione che è diventato il nostro pane quotidiano e che Mario Schiani ci racconta nel romanzo Quel dolce nome (edito dalla piccola quanto eccellente nuova casa editrice Giovane Holden, pagg. 240, euro 14): un libro che è una radiografia, non solo perché per lo più ambientato tra le corsie di un ospedale, sul nostro quotidiano.
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