“Il sale della terra” di Jeanine Cummins

“La prima volta che sulle strade di Acapulco comparve una testa, l’intera città rimase sconvolta. Era una testa di ventidue anni, con i capelli neri e ricci rasati sotto e lasciati lunghi sopra. All’orecchio destro portava un anellino d’oro. Le palpebre erano gonfie e la lingua sporgeva fuori dalla bocca. L’avevano lasciata su una cabina telefonica davanti a Pizza Hut, a due passi dalla fontana di Diana Cazadora. Infilato all’angolo della bocca, arrotolato come una sigaretta, c’era un biglietto che diceva: ‘Me gusta ablar’. Mi piace parlare.”

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