“Corpora mundi” di Gaetano Cinque: il corpo del mondo è tutto ciò che vive

a cura della giornalista e poetessa Carla Rosco

Corpora mundi di Gaetano Cinque, ovvero che voglia di andare di volata nell’isola di Lanzarote, di essere immersi in una natura aspra e forte, di essere inondati da un oceano di sensazioni visive, sonore, sensuali e sessuali.
Il corpo del mondo è tutto ciò che vive e che per farlo prende molteplici forme.
Il protagonista è affascinato e travolto da questa fantasmagorica dell’umano e del non umano, e cerca di coinvolgere chi gli sta vicino senza quasi mai riuscirci, poiché siamo ben organizzati a tracciare confini, steccati e quant’altro per sentirci protetti, in realtà svilendo le nostre possibilità di godere e di far godere:

In quali tenebre e in quanti pericoli
trascorriamo quel poco di vita che ci è data.

Come non vedere che la natura niente altro ci chiede
se non che il corpo sia disgiunto dal dolore
e gioisca libero da ogni preoccupazione e timore?

Così Lucrezio, amato e citato dal protagonista Antonio, professore di filosofia.
Per i suoi metodi di insegnamento viene allontanato dalla scuola e si trova a soggiornare per due mesi a Lanzarote, in compagnia di una sua collega e amante, Clara. Antonio e Clara hanno una preesistente vita familiare non serena e nell’isola la loro convivenza non è facile.
Le turbolenze di Antonio mettono sotto pressione Clara che, pur affascinata da una vita più libera, preferisce scelte collaudate: vuole essere moglie e madre.
Fuori ribolle l’oceano, nel loro appartamento i corpi configgono e raramente si incontrano in affetto e vicinanza.
Poi arriva la pandemia di Covid a complicare, a generare nuove turbolenze fino alla decisione di Clara di tornare in Italia.
Antonio contesta, attacca, si allontana dalla realtà con fantasie anche filosofiche estreme, ma alla fine si ritrova accanto a Clara per rientrare in Italia.

Una scrittura serrata, personaggi risucchiati dalla prepotente vitalità del protagonista che, come le onde dell’oceano, ribolle e si slancia su quello che lo circonda.

Acquista il libro su www.giovaneholden.it

Intervista a Michele Visconti, autore di “Croce e testa” su Roadtvitalia

a cura di roadtvitalia.it

Quando hai sentito nascere in te la passione per la scrittura?

Il mio amore per la scrittura è nato per caso. Una mia amica professoressa di nome Marina, circa una decina di anni fa, mi disse che c’era un corso di scrittura creativa e mi chiese di accompagnarla alla presentazione. Ricordo bene che era di sabato, il corso era composto di due lezioni a settimana, e per motivi lavorativi non avrei potuto seguirlo. Andammo alla presentazione e l’insegnante mi disse che avrei potuto seguire ugualmente, anche andando solo il sabato. Durante quel periodo emerse che certe cose mi venivano bene. Non è stato un colpo di fulmine ma un conoscersi giorno per giorno, ancora adesso è così.

continua a leggere sul sito

Acquista su www.giovaneholden.it