a cura di recensione.blogspot.com | Dino Fiumalbi
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Dentro le pagine si parla di sogni, ma anche di ricordi e da questo abbinamento nasce la prima impressione. L’etimologia di ricordare ci collega ovviamente al cuore; meno ovviamente si scopre che la ragione di questo collegamento sta nel fatto che il cuore era ritenuto in passato la sede della memoria. La narrazione dell’autrice esplicita questa derivazione, questa etimologia, meglio della Treccani o di un Accademico cruscato. Nei racconti non si ricorda per esercizio di memoria, si ricorda attraverso i coinvolgimenti emotivi, sia nei passaggi in cui i sentimenti sono esplicitati, sia in quelli nei quali l’autrice pare disegnare una cucina, una stanza, un ciocco nel camino o una bicicletta. C’è emozione nel suo tratteggio, a prescindere dall’ oggetto tratteggiato.
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