
di Gabriele Ottaviani
Dentro lo zaino, Iacopo Maccioni, Giovane Holden. Potente ed evocativo fin dall’azzeccata e inquietante copertina, il romanzo narra una storia commovente e crudele, che appassiona e sconvolge. Sono passati decenni dalla fine della seconda guerra mondiale, ma in Germania, la cui lingua ha coniato una parola che significa vergogna per colpa d’altri, non ci si smette di interrogare su come sia potuto accadere l’abominio che si è verificato. Julia testimonia nel processo contro Helmine Reyes, la sorvegliante del lager di Ravensbrück (dove Julia, convinta che tutto fosse assolutamente giusto e naturale, ha lavorato come infermiera, fianco a fianco con Helmine, ammirandola) che danzava macabra sui corpi dei prigionieri, nota nei racconti dei superstiti come la Cavalla di Majdanek, uccidendone a migliaia sotto i suoi stivali di acciaio. Ma… Dirompente.