
di Gabriele Ottaviani
Il ponte di ghiaccio, Michele Visconti, Giovane Holden. Tutto ha inizio non solo pressoché per caso, ma anche e soprattutto per puro gioco, per divertimento: Claudio sta per diventare avvocato, fa il praticante in uno studio di Roma, ha amici e coinquilini e può concedersi il lusso di guardare al futuro senza troppi patemi, concedendosi ogni tanto qualche passatempo che reputa innocuo, come una partita di poker. Ma ben presto lui e i suoi sodali si trovano coinvolti in una vicenda molto più grande di loro… Riuscito, credibile, leggibile.