
a cura di Marco Palagi
È il primo libro di Francesco D’isa che leggo, lo conoscevo attraverso le sue opere psichedeliche, quelle illustrazioni oniriche che lo rappresentano e anche in questo libro possiamo vedere il suo talento visionario sulla copertina, i suoi colori accesi e la particolare geometria delle sue forme.
Sono rimasto particolarmente colpito da questo romanzo, non sapevo cosa aspettarmi, se una storia principalmente grottesca, se qualcosa di surreale. In realtà ho trovato una narrazione scorrevole, dialoghi accesi, vibranti, personaggi tutt’altro che fuori dalle righe. Forse un po’ grotteschi come grottesca può rivelarsi la storia in alcuni punti, ma niente di esagerato, tutto misurato e costruito prettamente ai fini della narrazione.
Il sottotitolo può fuorviare a un primo approccio, potremmo immaginarci di entrare in un club a luci rosse dove neon baluginanti e tappezzeria di broccato o pali di lustrini compongono l’arredamento… in realtà, in un certo modo, troviamo anche questo perché tutto il romanzo è ambientato all’interno di un palazzo, “il palazzo del potere pornografico” lo chiamerei, dove c’è un padrone non solo dello stabile ma anche dell’intera pornografia che rappresenta, un “uomo orrendo, grasso, flaccido, col naso a patata e la bocca sottile”. E sotto di lui tanti sudditi che vanno dagli attori e attrici porno fino ai tecnici e alla più bassa specie di essere umano, ladro e ricattatore.
Non troverete dialoghi o situazioni volgari, ovviamente si parla di pornografia, ovviamente è messo in scena il sesso, come dice l’autore nel testo “la pornografia mette in scena il desiderio e di conseguenza il porno per eccellenza deve soddisfarlo”, ma riesce a parlare di questa “soddisfazione” senza raccontare scene particolarmente esplicite, rimanendo “pulito” molto più di quanto i recenti romanzi di genere ci abbiano abituato.
La storia è molto semplice: un fratello e una sorella, entrambi di nome Claude, lavorano nell’industria pornografica, alle dipendenze di Frank Spiegelmann, quell’uomo orrendo di cui sopra nonché narratore e deus ex machina dell’intera storia. Claude maschio fa il regista, Claude femmina l’attrice. Il romanzo, oltre a raccontare l’ascesa al successo di entrambi, ci accompagna nella creazione e nello svelamento di un film, il “porno totale” del sottotitolo, dalle incredibili proprietà.
“Ultimo piano” (edizioni Imprimatur) è un romanzo carico di erotismo non esplicito, di filosofia e satira, un romanzo che permette al lettore di scandagliare l’animo e la mente umana di figure così lontane alla nostra vita, ma così vicine ai nostri desideri e appetiti più nascosti. Francesco D’Isa è un artista veramente completo, dopo aver terminato questo libro possiamo solo augurarci che ne scriva presto un altro.