“Le notti dell’alchimista” di Raffaele Longo: un romanzo fluido, scorrevole e incalzante

dalla redazione di legoetcogito17

Le notti dell’alchimista è un racconto fantasy di Raffaele Longo, nel quale mistero, fantasia, folklore, leggenda e realtà storica si mescolano tra loro, dando vita a una narrazione decisamente suggestiva.
Il protagonista del racconto è Girolamo Chiaramonte, un personaggio realmente esistito, che ha vissuto a cavallo tra il ’500 e il ’600. Lo si conosce da adolescente, quando con il fratello Vito ritrova, per puro caso, degli incartamenti misteriosi in rifugio abbandonato a Leontini, per poi ritrovarlo, a Napoli, vent’anni dopo con il viso scavato e una barba folta e scura. Adesso è un guaritore affermato, che deve gran parte delle sue conoscenze proprio a quegli incartamenti ritrovati quella notte a Leontini. Ma a un certo punto, tutto ciò che costituisce la base del suo sapere, sparisce di colpo. Chi ha rubato gli incartamenti di Girolamo? Perché? 

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Intervista a Anna Maria Lella per il suo “L’oscurità dell’anima”

dalla redazione di atuttovolumelibri.it

1 – Come è nata l’idea di scrivere il tuo libro “L’ oscurità dell’anima”?

Circa un anno fa, facendo una ricerca storica sulla città di Milano, allo scopo di intraprendere la stesura del romanzo, ho appreso una notizia che mi era del tutto sconosciuta. Un alone di mistero circonda il palazzo situato in corso di Porta Romana, al numero tre. Sono andata a vederlo e ho notato che le due colonne poste al fianco del sontuoso palazzo terminano con due facce di leoni, che a mio avviso sono molto somiglianti a demoni. Vi abitava nella seconda metà del XVI secolo un certo Ludovico Acerbi. Di lui si diceva che avesse barba lunga e quadrata, occhi infuocati come la “bragia” (brace: Dante definiva nello stesso modo quelli di Caronte) e il ghigno satanico.

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