In pellegrinaggio nel Tempio dell’amore

Non c’è tradizione del Kâma Sûtra che non sia arricchita da immagini tratte dai templi indiani di Khajuraho. Un esempio unico e per certi versi inimitabile dell’arte e dell’architettura religiosa indiana. Nel iv o v secolo Vatsyayana compilò, sulla base delle esperienze vissute dalle cortigiane templari, il celebre Trattato del desiderio induista. Le regole dettagliate suggerite da quest’opera che si propone di insegnare a far bene l’amore sono la didascalia ideale per le immagini delle sculture erotiche che adornano le pareti esterne dei templi di Khajuraho: figure di uomini e donne si fondono e intrecciano con movenze curiose e affascinanti.

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Una volta all’anno è lecito… impazzire!

Carro di 1° categoria Carnevale di Viareggio

Oscar Wilde, un uomo che in fatto di estetica la sapeva lunga, scriveva: Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero… Dunque, bando all’ipocrisia e alle false intenzioni. Di fronte a migliaia di persone e maschere riunite in un’unica grande festa, non possiamo che ottenere un concentrato dirompente di sincerità: il Carnevale.
Lo sanno i carristi di Viareggio con i loro mastodontici politici: a Carnevale la sincerità evade dall’ordinaria cortesia del quieto vivere; dove non arrivano i giornali e le chiacchiere da talk-show, quelle sole due settimane banchettano allegramente alla faccia di qualsiasi ordine precostituito. O almeno così era in origine, nei giorni in cui il re era sbeffeggiato dal popolo e i signori riverivano i servi, dato che semel in anno licet insanire: una volta all’anno è lecito impazzire.

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