
Androidi maschili e femminili. Identici agli esseri umani ma senza difetti. Capaci di muoversi, di parlare e perfino di eccitarsi. È l’ultima frontiera della tecnologia applicata all’eros. Macchine create per dare piacere, da utilizzare in privato – da soli o in compagnia – per sostituire quelli che stanno per diventare giocattoli obsoleti ovvero i vibratori elettrici e le bambole gonfiabili vendute nei sexy shop.
A lanciare l’idea è lo scienziato inglese David Levy fondatore della Intelligent Toys Ltd.
Secondo lui il futuro della robotica passa anche per le sex machine e dipinge uno scenario di androidi in grado di soddisfare le esigenze e le fantasie sessuali di uomini e donne.
“Sono convinto che presto i robot diventeranno partner sessuali per un vastissimo numero di persone,” sostiene. “Per averne un’idea basta vedere come sono diventati popolari i vibratori o le bambole e immaginare quanto più divertente ed eccitante potrebbe essere per una persona possedere un robot che, oltre al resto, è in grado di stringerla tra le braccia, baciarla e magari dirle pure qualche frase romantica o erotica.”
Idea strampalata? A sentire il professor Henrick Christensen, docente di Robotica all’Università di Stoccolma parrebbe di no. Entro cinque, dieci anni al massimo la gente comincerà a fare sesso con i robot e l’esperienza diventerà sempre più appagante via via che si svilupperà l’intelligenza artificiale. Ossia quando le macchine impareranno dalla loro stessa esperienza. Quando saranno quasi indistinguibili dagli esseri umani, anzi più belli e privi di difetti. Con il perfezionamento dell’interattività l’effetto verosimiglianza aumenterà proporzionalmente.
Le persone saranno libere di scegliere le caratteristiche fisiche e l’aspetto del loro partner artificiale, esattamente come ora scegliamo prodotti da un catalogo sul web.
Saranno, probabilmente, le donne a essere le principali beneficiarie della nuova tecnologia, non fosse altro che per una questione di prestazioni e performance. Anche se, in verità, finora gli oggetti in circolazione che più si avvicinano a dei giocattoli erotici di tipo evoluto, sono prevalentemente destinati a un target maschile.
Le conseguenze sociali dell’ipotizzato boom degli androidi erotici sarebbero diverse e tutte ancora da definire. I profeti della robotica sessuale immaginano che il primo effetto sarebbe una drastica riduzione, se non proprio la fine, del mestiere più antico del mondo.
Gli studi di psicologia e sociologia indicano che le persone ricorrono alla prostituzione – maschile e femminile – per molte differenti ragioni, ma quella più comune è il fare sesso senza alcun coinvolgimento emotivo. Sicuramente le macchine saranno in grado di soddisfare questo bisogno.
Prostitute e gigolò sono dunque destinati a diventare una classe di semi disoccupati?
Attualmente ci si può portare a casa un androide per la modica cifra di circa ottomila euro.
È possibile anche affittarli… ma un’indagine ha dimostrato che spesso si instaurano relazioni sentimentali con il proprio androide, da qui la resistenza a cambiare partner artificiale.
Secondo gli esperti, tra gli effetti collaterali delle sex machine ci potrà essere anche la diffusione di quelle che oggi vengono chiamate perversioni: in altri termini, ci saranno persone che sperimenteranno sui robot quel tipo di esperienze che, per pudore o altri motivi, non vogliono fare direttamente con veri esseri umani. La robotica sessuale è o sarà richiesta anche per varcare nuove frontiere.
Per esempio un maschio che decide di regalare alla sua compagna un’esperienza lesbica o magari di provare un ménage à trois con un altro maschio o un’altra femmina, oppure di testare il sesso di gruppo e le gang band con diversi androidi. E sempre senza strascichi sentimentali, senza gelosie e senza paura di portarsi in casa dei rivali.
Il futurologo Ian Pearson profetizza che entro il 2020 l’evoluzione dell’intelligenza artificiale porterà i robot ad avere un inizio di coscienza.
A quel punto si porranno nuove e più delicate questioni, che attraversano campi che vanno dalla psicologia alla roboetica. E un giorno magari il sexy robot, capace di avere gusti propri, potrà perfino darci il due di picche.
