a cura di Maria Landolfo
Si tratta di dieci racconti ambientati a Milano, in un caleidoscopio di situazioni di degrado morale e materiale, proprio delle grandi città. Spacciatori, drogati, una gioventù persa e povera di motivazioni, che sembra lasciarsi vivere, che parla uno slang tutto suo. Mi ha molto colpito il racconto del ragazzo senegalese simbolo dell’odissea che molti immigrati vivono tragicamente in un’Italia molto diversa dai loro sogni.
Credo che l’originalità del libro sia nello stile e nelle metafore forti ed efficaci nell’esprimere un sentimento di distacco e di partecipazione emotiva nello stesso tempo da parte dell’autore. Sembra che voglia analizzare le situazioni in modo molto realistico, riproducendo il linguaggio gergale, pieno d’inglesismi informatici tipici delle nuove generazioni, ma traspare anche una profonda partecipazione ai drammi vissuti dagli sfortunati personaggi. La città che “mastica e sputa fuori nel tempo di un’estate, come una moneta da un distributore automatico impazzito” rende l’idea dell’assurdità di certe situazioni e di vite balorde. Sono racconti che focalizzano l’attenzione sulle dipendenze giovanili, droga e gioco in particolare, e su giovani vite risucchiate da spirali di violenza e indifferenza, che credono nella fortuna, nella mano vincente, nel lancio delle monetine per risolvere la loro precaria esistenza. I protagonisti sembrano abituati allo squallore, non si lasciano andare alla disperazione e lucidamente vanno incontro al loro destino da eterni perdenti e vinti.
Il lettore accompagnato in questo viaggio in una città buia, notturna e folle alla fine potrà essere invaso da una certa amarezza ma di sicuro non sarà più indifferente di fronte a queste esistenze “sbagliate” e “allucinate”.
Acquista il libro in versione cartacea o in versione e-book