“La morte mi fa ridere”

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di Gabriele Ottaviani

C’è un’ombra d’irreale, una dolcezza stanca, immagine fuggente di qualcosa perduta per sempre…

La morte mi fa ridere, Ferdinando Balzarro, Giovane Holden. A Hollywood ti fa bella, nelle pagine di questo romanzo fa ridere la voce che in prima persona pronuncia il titolo: il soggetto è sempre lei, la morte, l’inesorabile falciatrice che di norma, invece, fa paura, tanto che si cerca quasi sempre di fuggirla in ogni modo e maniera, rimanendo invece con inusitata pertinacia aggrappati all’esistenza. Ma quando invece la si ricerca, se non la si teme, se la si desidera, sia a livello conscio che non, è perché la vita sgomenta e atterrisce: del resto, lo scempio che l’uomo fa del pianeta ne è una delle prove più concrete. Il protagonista del romanzo è un avventuriero con un’idiosincrasia conclamata per tutto e tutti, a eccezione dei suoi cani, che lo accompagnano ovunque, anche…

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“Elettra”

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di Gabriele Ottaviani

Veramente il direttore di quel giornale mi vuole conoscere?

Elettra, Gian Carlo Fanori, Giovane Holden. Giovane, bellissima, intelligente, colta, raffinata, profonda, brillante, piena di virtù, Elettra, che non a caso ha il nome di un complesso, è finissima è l’indagine psicologica di colui che la immortala sulla pagina, vuole diventare giornalista, è determinata, studiosa, si impegna strenuamente, è quel che si direbbe, prendendo in prestito il titolo di un film di successo e provocatorio ma decisamente tagliato con l’accetta, dato che propone figure maschili esclusivamente abiette, davvero una donna promettente, oltre che consapevole, in primo luogo dei vantaggi, benché rischiosi in termini di autorevolezza percepita, della sua avvenenza sensuale: lascia la provincia, un incarico che non la soddisfa, un fidanzato perfetto cui predilige un amante abbandonato che l’abbandona, si trasferisce a Milano e lì il suo capo sviluppa per lei un’ossessione oscena e morbosa. Che…

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“Magia e polvere”

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di Gabriele Ottaviani

Dopo pochi passi travolti dal silenzio gli chiesi se andasse tutto bene…

Magia e polvere, Mattia Guzzi, Giovane Holden. L’infermiera, Impressioni e La principessa dagli occhi di vetro sono le opere, ciascuna con la compiutezza di un romanzo, che, legate da un filo rosso fatto di intensità e raffinatezza, danno vita all’elegante mosaico narrativo di un giovane autore che indaga il tema dell’identità e della fragilità della condizione umana in un tempo di smarrimento e sfiducia con grazia, ironia, profondità. Una rivelazione.

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“La moanarchia di Borgoferro”

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di Gabriele Ottaviani

Una volta all’anno, una sola, era bello crederci…

La moanarchia di Borgoferro, Simone Corona, Giovane Holden. Rico e Lele vivono a Ponteferro, immaginaria cittadina industriale vicino a Roma il cui microcosmo è quello tipico di ogni provincia in cui ognuno si conosce e da cui tutti cercano di scappare per poi rendersi conto che forse sarebbe stato meglio rimanere, perché è l’orizzonte del cuore quello che dev’essere ampio: sono giovani, sono amici da sempre, uno ha una famiglia amorosa, l’altro genitori assenti e un fratello che, soffocato da silenzi densi e cupi, si è trasferito in Inghilterra. Hanno sogni, speranze e abitudini, e durante un gelido inverno hanno un’idea assurda, straordinaria, irresistibile: vogliono fondare la propria città ideale. E… Come l’acqua per chi ha sete.

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“Se domani ti arrivano dei fiori”

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di Gabriele Ottaviani

Davvero chi ci conosceva ci osservava benevolo e benedicente?

Se domani ti arrivano dei fiori, Alida Airaghi, Giovane Holden. Nulla suona più alienante della cronaca di una relazione alle orecchie di chi a quella coppia è esterno, nulla è più credibile del racconto di una separazione, della rievocazione dell’inizio della fine, quando due metà di uno stesso uno dialogano e cercano di pacificare le proprie inquietudini col rassicurante ripetersi del dirsi che non si poteva fare altrimenti: prendendo le mosse da un verso di Pagliarani, che dà origine al titolo, l’autrice dà alle stampe una struggente sticomitia sentimentale, il resoconto emozionante, vibrante e intenso di un viaggio chiamato amore. Splendida la copertina.

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