“Storia quasi seria di un vampiro perbene”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

Si sentì come fulminare da un ricordo vivissimo e inaspettato…

Storia quasi seria di un vampiro perbene, Antonella Azzoni, Giovane Holden. Non si sveglia più, almeno non in quella vita, Louis-Théophile D’Ormant de Luneville, castellano diciannovenne d’indole buona che ama la caccia ma anche i libri, e che inaspettatamente si ritrova d’un tratto, senza terrore, in un tepore quieto, appena il cugino penetra tra le sua lenzuola, in una notte che non sembrava in nulla differente da nessun’altra, nei panni, non certo comodi, soprattutto nella Francia della seconda metà del diciassettesimo secolo, anche se la vicenda attraversa in verità la storia e il tempo, oltre che lo spazio, di un non morto. Che fare per poter continuare a essere sé stesso, anche in un’altra dimensione? Divertente.

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