“Scandalo in Val Gardena”

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di Gabriele Ottaviani

Scandalo in Val Gardena – Nessuno resterà impunito, Clambagio, Giovane Holden. Tutta la comunità si vergogna di lui, e nessuno vuole averci a che fare. Il suo nome rimbalza di bocca in bocca più di quanto non faccia l’eco in quella splendida valle dolomitica. Eppure lui è solo un bambino. Ma sono gli anni Cinquanta, e lui è illegittimo. Solo l’amore immenso della madre gli dà la speranza di un futuro, un futuro che però lei, la bella e intrepida Katharina, non conoscerà. E quando una mano provvidenziale salva il ragazzo dalla tragedia, non sa di aver innescato una vera e propria bomba a orologeria… Edmond Dantes abita in Cadore, e ha più sete di giustizia che mai: da leggere.

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“Scandalo in Val Gardena”

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Scandalo in Val Gardena – Nessuno resterà impunito, Clambagio, Giovane Holden. Tutta la comunità si vergogna di lui, e nessuno vuole averci a che fare. Il suo nome rimbalza di bocca in bocca più di quanto non faccia l’eco in quella splendida valle dolomitica. Eppure lui è solo un bambino. Ma sono gli anni Cinquanta, e lui è illegittimo. Solo l’amore immenso della madre gli dà la speranza di un futuro, un futuro che però lei, la bella e intrepida Katharina, non conoscerà. E quando una mano provvidenziale salva il ragazzo dalla tragedia, non sa di aver innescato una vera e propria bomba a orologeria… Edmond Dantes abita in Cadore, e ha più sete di giustizia che mai: da leggere.

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“Testimone!”

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di Gabriele Ottaviani

Testimone! – Epistolario al tempo del Coronavirus, Anna Maria Zanchetta, Giovane Holden. Il tempo sospeso, l’incertezza, la paura, la tensione, l’impressione, lo sconcerto, la destabilizzazione: tutto questo e molto altro ancora è ciò che abbiamo vissuto e che per certi versi ancora stiamo vivendo, anche se la resilienza e la capacità d’adattamento sono forse le più risolutive caratteristiche dell’essere umano da quando l’inimmaginabile e l’impensato sono diventati reali, da quando gli abbracci ci sono stati preclusi, e i sorrisi si sono coperti di mascherine, a difesa da un nemico infido, esiziale, invisibile. Zanchetta dà voce alla fragilità della condizione umana con parole liriche e intense, gravide di senso e memoria, perché è innato nell’uomo il desiderio di far sopravvivere traccia tangibile del suo passaggio nel solido monumento della memoria.

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“Testimone!”

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Testimone! – Epistolario al tempo del Coronavirus, Anna Maria Zanchetta, Giovane Holden. Il tempo sospeso, l’incertezza, la paura, la tensione, l’impressione, lo sconcerto, la destabilizzazione: tutto questo e molto altro ancora è ciò che abbiamo vissuto e che per certi versi ancora stiamo vivendo, anche se la resilienza e la capacità d’adattamento sono forse le più risolutive caratteristiche dell’essere umano da quando l’inimmaginabile e l’impensato sono diventati reali, da quando gli abbracci ci sono stati preclusi, e i sorrisi si sono coperti di mascherine, a difesa da un nemico infido, esiziale, invisibile. Zanchetta dà voce alla fragilità della condizione umana con parole liriche e intense, gravide di senso e memoria, perché è innato nell’uomo il desiderio di far sopravvivere traccia tangibile del suo passaggio nel solido monumento della memoria.

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“Sudd”

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di Gabriele Ottaviani

Sudd, Santo Triolo, Giovane Holden. Rosario Patanìa, detto Saro, all’apparenza un cittadino più che modello, ma noto per far parte di una cosca, tutto d’un tratto si è spinto dal suo paesello siculo fin su a Bologna: come mai? L’ispettore Robert Iarach non sa farsene una ragione, e la faccenda gli rode come un tarlo la serenità, tanto più che all’improvviso il morto ci scappa davvero, per giunta proprio quello che parrebbe essere un morto di mafia. E così Iarach dovrà fare il percorso inverso di Saro, per giunta sotto mentite spoglie, alla ricerca della verità… Brillante e piacevole.

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“Ritorno a Lissonum”

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di Gabriele Ottaviani

Ritorno a Lissonum, Annalinda Buffetti, Giovane Holden. Andrea Fossati, editor quarantenne trasferitosi da anni a Milano, eredita una casa alla periferia di Lissone dallo zio paterno, personaggio schivo e un po’ grigio ma noto come grande bibliofilo. Definizione che ad Andrea appare a dir poco riduttiva quando varca la soglia della magione e la scopre strapiena di migliaia di volumi di ogni genere, accatastati ovunque, una collezione eccezionale e certamente di grande valore, che tuttavia per essere ordinata richiede un lavoro immenso. Andrea decide di affrontarlo. Conoscere la biblioteca di un uomo del resto significa, in una certa misura, conoscerne l’animo, ma Andrea scoprirà, nel tempo lungo della sua permanenza in Brianza, molto più di sé che non del resto, assai più di quanto potesse anche solo lontanamente immaginare. C’è poi un altro passato che preme alle pendici della sua coscienza, quello della Lissonum trecentesca…

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“Ritorno a Lissonum”

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Ritorno a Lissonum, Annalinda Buffetti, Giovane Holden. Andrea Fossati, editor quarantenne trasferitosi da anni a Milano, eredita una casa alla periferia di Lissone dallo zio paterno, personaggio schivo e un po’ grigio ma noto come grande bibliofilo. Definizione che ad Andrea appare a dir poco riduttiva quando varca la soglia della magione e la scopre strapiena di migliaia di volumi di ogni genere, accatastati ovunque, una collezione eccezionale e certamente di grande valore, che tuttavia per essere ordinata richiede un lavoro immenso. Andrea decide di affrontarlo. Conoscere la biblioteca di un uomo del resto significa, in una certa misura, conoscerne l’animo, ma Andrea scoprirà, nel tempo lungo della sua permanenza in Brianza, molto più di sé che non del resto, assai più di quanto potesse anche solo lontanamente immaginare. C’è poi un altro passato che preme alle pendici della sua coscienza, quello della Lissonum trecentesca…

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“In nomine filii”

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di Gabriele Ottaviani

In nomine filii, Ferdinando Balzarro, Giovane Holden. Non esiste potenza più feroce del desiderio, e il protagonista di questo libro lo sa assai bene, tanto che ne è letteralmente ossessionato. Più una donna gli appare proibita, più vuole che sia sua. Ma il suo compiacimento non è erotico, quantomeno non solo: è anzi soprattutto il soddisfacimento intellettuale quello che brama e ricerca, muovendosi come un equilibrista sul filo sottile di continue sollecitazioni, come se nulla lo eccitasse di più che il dileggio in spregio alle convenzioni, lo scandalo e l’eversione. Ma… Intrigante.

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“Les jeux sont faits”

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di Gabriele Ottaviani

Les jeux sont faits, Primula Galantucci, Giovane Holden. Trent’anni dopo la morte dei genitori, perdita mai elaborata, la protagonista per un caso fortuito ritorna a Campione d’Italia, dove ha vissuto da bambina e dove tutto ruota attorno al gioco d’azzardo, al casinò dove il suo favoloso e mai dimenticato papà ha lavorato a lungo: così, ammaliata dal tepore dei ricordi e della nostalgia, inizia pian piano a lasciarsi andare, raccontandogli tutto quello che le è accaduto da quando lui non c’è più, perché quella che forse è la più aspra delle leggi di natura è proprio quella che fa sì che nulla si fermi anche nel momento in cui per noi si è irrimediabilmente spezzata ogni cosa. Tra delicati rimpianti, tenerezze e sogni, Galantucci dà vita a una commedia umana che emoziona e coinvolge.

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