“Adele”

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di Gabriele Ottaviani

Finalmente a casa…

Adele, Stefano Ceccanti, Giovane Holden. Basandosi in parte sulla storia della sua famiglia, e soprattutto su quella delle sue sei prozie di Castelmaggiore, piccolo paese in collina vicino a Pisa, l’autore racconta, dando alle stampe un volume eccellente, vivido e appassionante, la vicenda di un manipolo di donne a loro modo originali e dunque mal viste in quanto incarnazioni di tutto ciò che il Ventennio riteneva inopportuno: non erano madri, non erano mogli, non stavano sempre a casa, anzi, lavoravano, erano emancipate e indipendenti. Ma la letteratura non è solo testimonianza, è anche riscatto che passa attraverso l’immaginazione, la fantasia.  Adele, la protagonista, nonché la maggiore delle prozie dello scrittore, era infatti malata di epilessia, e fu condannata a una vita di reclusione e solitudine, tanto che pare che anche lei fosse fra le libere donne di Magliano rese immortali dalla prosa perfetta…

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