“Elettra”

Convenzionali

di Gabriele Ottaviani

Veramente il direttore di quel giornale mi vuole conoscere?

Elettra, Gian Carlo Fanori, Giovane Holden. Giovane, bellissima, intelligente, colta, raffinata, profonda, brillante, piena di virtù, Elettra, che non a caso ha il nome di un complesso, è finissima è l’indagine psicologica di colui che la immortala sulla pagina, vuole diventare giornalista, è determinata, studiosa, si impegna strenuamente, è quel che si direbbe, prendendo in prestito il titolo di un film di successo e provocatorio ma decisamente tagliato con l’accetta, dato che propone figure maschili esclusivamente abiette, davvero una donna promettente, oltre che consapevole, in primo luogo dei vantaggi, benché rischiosi in termini di autorevolezza percepita, della sua avvenenza sensuale: lascia la provincia, un incarico che non la soddisfa, un fidanzato perfetto cui predilige un amante abbandonato che l’abbandona, si trasferisce a Milano e lì il suo capo sviluppa per lei un’ossessione oscena e morbosa. Che…

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