di Gabriele Ottaviani
Ho scelto un terreno fertile e in fiore per seppellire grato i nomi da me scolpiti…
Viandante comunque straniero, Pierluigi Gronchi, Giovane Holden. Il percorso dell’esistenza è una strada impervia, spesso piena di ostacoli, difficile a percorrersi, in cui ci si può imbattere in ogni genere di imprevisto e si può fare ogni tipo di incontro: il poeta, con la sua sensibilità, rischia di trovarsi sempre fuori posto, di sentirsi inadeguato al contesto, di rispecchiarsi in una realtà in cui non si riconosce, che non gli corrisponde. L’intensa silloge poetica di Gronchi racconta con raffinata maestria questo senso di alterità aprendo anche alla dimensione dei ricordi e definendo in modo mirabile e avvincente, in cui ognuno può riconoscersi, il vivido affresco della personalità poetica dell’autore e della fragile condizione umana. Da non perdere.